Ferrovia. Modica, Una Nuova Prospettiva si schiera col Cub Ragusa

Il movimento politico Una Nuova Prospettiva, dopo aver promosso un ordine del giorno con l’obiettivo di scongiurare lo smantellamento della tratta ferroviaria Siragusa-Ragusa-Gela e per richiedere il potenziamento della tratta, votato poi dal consiglio comunale di Modica, ha preso parte all’assemblea di sabato 21 gennaio, promossa dal sindacato di base CUB di Ragusa, durante la quale i partecipanti hanno deciso di convocare un’assemblea per fine febbraio alla presenza del presidente della regione e dell’assessore di competenza.

L’assemblea che si terrà a fine febbraio sarà l’ennesima iniziativa che cercherà di lanciare l’allarme per salvare la ferrovia siciliana e per chiedere che un servizio pubblico che nelle regioni del nord e del centro funziona ed è a disposizione dei cittadini lo sia anche in Sicilia.

Negli ultimi anni la gente del ragusano ha assistito allo smantellamento progressivo della tratta ferroviaria Siracusa – Gela, infatti sono state tagliate le coincidenze, le corse dei treni, le stazioni sono state chiuse. I tagli, denunciati costantemente dalla CUB guidata da Pippo Gurrieri e dai ferrovieri, la mancanza di servizi di collegamento adeguati tra le stazioni e le varie zone delle città, le privatizzazioni, l’assorbimento delle risorse da parte delle direttrici di Palermo, Messina e Catania hanno disincentivato l’utilizzo del mezzo pubblico a favore del mezzo privato segnando così il futuro della ferrovia ragusana. In questi anni nonostante i continui tagli la tratta Siracusa – Gela è stata oggetto di lavori di miglioramento e ammodernamento, nuovi treni “minuetto” hanno viaggiato sulla tratta.

Ogni giorno centinaia di lavoratori si spostano tra le varie città della provincia per lavoro; tantissime auto viaggiano con una sola persona a bordo percorrendo sempre gli stessi tragitti.
Ogni giorno tutta la merce che viene prodotta o importata in provincia di Ragusa viaggia sul mezzo gommato. Molta di questa merce viaggiava, fino a pochi anni fa, su rotaia a costi ridotti rispetto al gommato. Si parla di 800 euro del costo del trasporto su rotaia contro i 2000 di oggi per determinati tipi di merce.
Oggi gli scali merci della provincia sono chiusi; le stazioni sono chiuse, le corse dei treni sono limitate e in fase di taglio definitivo.

Il trasporto su gomma oltre a catalizzare delle volte interessi di malavitosi, è causa di costi aggiuntivi che vanno a caricarsi sulla popolazione Iblea ogni volta che va a lavorare o che acquista un prodotto. Tutti i costi aggiuntivi vanno ad aggiungersi ai rincari dell’IVA, ai tagli ai servizi, ecc. che stiamo già subendo.
Ulteriori costi ambientali e sanitari andrebbero aggiunti ai costi per la manutenzione, per il combustibile, per l’assicurazione dei mezzi, per gli incidenti.

I lavoratori pendolari della provincia di Ragusa da troppi anni ormai, non hanno diritto all’utilizzo del un mezzo pubblico e oggi si fanno carico di questa mancanza vedendosi rosicchiare ulteriormente parte del proprio stipendio (per chi ce l’ha).

Sempre meno gente ha un lavoro e può permettersi un mezzo gommato per sportarsi o chi ha un lavoro e non arriva a fine mese sente il mezzo privato gommato come un peso sempre meno sostenibile.

Negli ultimi anni in tanti parlano di turismo. Nessuno si è mai preoccupato di collaborare con gli altri comuni affinché da Siracusa si potesse raggiungere la provincia di “Montalbano”.

Il movimento politico invita tutti i cittadini, i soggetti sociali ad impegnarsi nella lotta per chiedere un trasporto pubblico decente che favorisca la riduzione dei costi economici, ambientali e sanitari a carico dei cittadini Iblei.

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