Tranquilli: il tribunale di Modica è in buone mani

Pur avendo pensato di farlo mai ho fatto mente locale al problema della soppressione del tribunale di Modica. Per raccogliere i primi elementi di conoscenza sono entrato, la sera del 13 dicembre scorso, nei locali dell’auditorium Pietro Floridia dove era in corso un “Consiglio comunale aperto” contro la soppressione del tribunale di Modica.
Stava parlando l’avv. Giuseppe Nigro presidente dell’Ordine Forense, il quale con molto buon senso, auspicava l’ampliamento del territorio di competenza del tribunale quale fondamentale requisito che avrebbe reso impossibile, da tutti i punti di vista, la chiusura del tribunale. Capì che tutto si era messo in moto per effetto di una legge delega che ne programmava la soppressione. Seguirono altri interventi tesi a dimostrare perché il tribunale non dovesse essere soppresso. Tra tutti merita una particolare menzione quello di chi qualificando il tribunale presidio di legalità” e creando attorno a se un’oasi di legalità, induce a dedurre che togliendo il tribunale potrebbero aumentare i delinquenti modicani. Alla luce di questa scoperta ci si starà pure chiedendo se stazioni carabinieri, commissariati, volanti e posti mobili e fissi di polizia, che da sempre abbiamo ritenuto in questo senso fondamentali, non siano da ridimensionare a favore del “tribunale di quartiere”.
Forse anche un “Tribunale itinerante” potrebbe risolvere qualche problema; ben posizionato nell’ambito cittadino forse avrebbe potuto evitare condanne per peculato, falso ideologico, abuso d’ufficio e rifiuto di atti d’ufficio o denunce per truffe e malversazioni ai danni dello Stato ed altre attività fraudolente. Si pensi l’efficacia preventiva che potrebbe avere se venisse posizionato nelle vicinanze di qualche segreteria politica.
Tra i vari strumenti “antisoppressione” il “Consiglio comunale aperto” si attende moltissimo dalla mobilitazione delle scuole e della società civile perché sono notissimi gli eccezionali risultati che si realizzano, in particolare, quando la mobilitazione viene attuata, come nel nostro caso, a due mesi della paventata soppressione e con un governo centrale tecnico che va cercando risparmi immediati e se ne fotte di blasoni e maggiori economie nei periodi medio lunghi.
Agli interventi dei “tecnici”, (avvocati) sono seguiti quelli dei politici: Minardo, che recentemente avrà acquisito una maggiore conoscenza del problema, e Leontini; entrambi hanno argomentato, con rara efficacia il problema; efficacia almeno pari a quella che i loro fraterni compagni di polo e partito hanno realizzato con la legge delega che potrebbe dar luogo alla soppressione del tribunale di Modica.
Ovviamente il “Consiglio comunale aperto” non poteva non concludersi con la immancabile istituzione di due commissioni: una, “politica-istituzionale”, avente il compito di allargare il fronte politico delle adesioni al circondario di Modica ed una seconda, “tecnico-giuridica”, con il compito di rappresentare alla Corte d’Appello di Catania e al Ministero di Giustizia le condizioni tecnico-giuridiche per le quali il Tribunale di Modica, acquisiti gli elementi necessari e sufficienti, non deve essere soppresso.
La costituzione delle due commissioni ci rassicura essendo noti a tutti i certi risultati che le Commissioni hanno ottenuto nella storia per cui possiamo stare tranquilli e superare il becero aforisma “Quando la democrazia non sa cosa fare istituisce una commissione” che un notissimo denigratore di democrazia ebbe la spudoratezza di sentenziare.
In effetti sarebbe stata oltremodo utile una terza “Commissione storica” che, ripercorrendo i fasti della Contea di Modica avrebbe potuto, se non imporre un netto impedimento alla soppressione del tribunale, quantomeno la pubblicazione di un libro sullo spinoso argomento. Sembra che l’idea fosse nelle intenzioni degli organizzatori ma che non si è proceduto a tale istituzione perché non era presente nell’auditorium l’unico studioso modicano che poteva ricevere, con un’acclamazione di almeno trenta minuti, l’investitura a presidente di una commissione di questo genere.
Ascoltando gli interventi dei politici ci si è resi conto che il problema è divenuto urgente; solo un paio di mesi ci separano dalla possibile soppressione. Purtroppo non sono stati sufficienti i moltissimi anni a disposizione perché maturasse una eliminazione del problema, ne è stato utile il fatto che già da tempo gli amministratori di Rosolini, Noto e Pachino avessero manifestato la loro adesione al progetto di inserire il loro territorio sotto la giurisdizione del tribunale di Modica.
La verità è che Modica è stata sfortunata perché se avesse avuto un senatore Comunista, un onorevole regionale ed uno nazionale ed un Presidente della Regione Sicilia le cose sarebbero andate in maniera diversa. Il profondo amore dimostrato per la città dai vari sindaci, in particolare, non è riuscito nell’impresa; ma, vivaddio si tenga conto che i nostri sindaci sono stati, e sono, molto impegnati nella complessa redazione della variante al piano regolatore e di tutti gli altri problemi complessi della Comunità modicana.
Bisogna essere degli ingrati per avanzare la benché minima critica ad una classe politica così impegnata e stressata dal tenere sulla scrivania, per anni e decenni, problemi così complessi: una classe politica che recentemente si è anche dotata di strumenti culturali metafisici, quasi religiosi, assegnando per quest’ultimi obiettivi un pieno assessorato ad un’associazione che di queste cose capisce: la “domus Sancti Petri”.
Comunque “Radio latteria”, che è la “Radio Londra modicana” esprime molta fiducia sull’evolversi del problema; da un lato si ritiene, infatti, che considerato che la soppressione del tribunale potrebbe provocare anche la chiusura del carcere, difficilmente i politici, visti i procedimenti penali in itinere, saranno così sprovveduti dal privarsi della eventuale comodità di avere un carcere più vicino; inoltre, considerato che già nel 1834 vi fu chi cercò di documentare, senza successo, la inutilità del tribunale di Modica perché venisse assorbito da quello di Siracusa, si hanno buoni motivi per pensare che anche questa volta potrà avvenire un qualche colpo di c… che salverà il nostro tribunale.
Ma poi chi pensate vorrà continuare a minacciare il Tribunale di Modica, dopo che la estrosità modicana ha fatto scendere in campo la “cioccolata di Modica” come arma segreta dei modicani del terzo millennio, distribuendola davanti al Palazzo di Giustizia di Catania?
Buona per tutti gli usi non è da escludere che le tavolette di cioccolata saranno distribuite insieme alle cartelle esattoriali perché …

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