MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA. 20 ANNI DI LOTTE E DI BATTAGLIE DEMOCRATICHE

Per Francesco Aiello, del Movimento Territoriale di Azione Democratica di Vittoria, meritano sicuramente gli Organi dello Stato che hanno portato alla luce il vasto sistema di controllo illegale dei processi commerciali all’interno della struttura principale dell’economia vittoriese. Per disposizione del Procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, la Guardia di Finanza, agli ordini del Colonnello Giuseppe Fallica, ha indagato per quasi due anni all’interno della struttura mercantile, venendo a capo finalmente di una incredibile vicenda legata all’esercizio di pratiche truffaldine che hanno viziato e inquinato l’intero processo commerciale in un punto vitale dell’economia della zona trasformata.
“A parte la significativa constatazione di un’evasione fiscale per un totale di 18 milioni di euro relativa a redditi non dichiarati – dice Aiello – sono state riscontrate gravi violazioni di legge in ordine:

1. La legittimazione ad operare, le volture e le compravendite delle concessioni ad operare quali commissionari;
2. Il comportamento dei commissionari e l’effettivo ruolo di intermediazione;
3. Le vendite tra commissionari;
4. Le truffe all’interno del Mercato
5. La contraffazione;
6. La genuinità dei fallimenti.
C’è tutto dunque, dalla Doppia Attività al Dumping, al tarocca mento della merce importata e travisata, al carattere sistemico delle truffe che sono diventate modo di operare, fatto diffuso, presupposto formativo dei prezzi di vendita, esercitate a prescindere dalle Leggi, nazionali e Comunitarie, e le Ordinanze del Sindaco (Aiello) che hanno valore regolamentare.

Ma il valore di questa indagine va misurato sulla prospettiva di una battaglia più complessiva per liberare dalle maglie del dominio truffaldino e mafioso l’intera produzione agricola del Mezzogiorno e gli stessi meccanismi di funzionamento della filiera agroalimentare in Italia. Il senso di tutto questo ci porta a segnalare l’illiceità delle provvigioni imposte in tutto il sistema delle transazioni commerciali e praticato persino da settori della moderna Gdo, con i così detti “premi di acquisto”. Lì è il cuore dell’illegalità, nelle provvigioni contrattate “a priori”, a prescindere, che si esercitano dentro un sistema chiuso e dominante, mafioso sì, dentro e fuori il mercato. Questo è il dato del quale le Autorità di Governo, dal Presidente Lombardo al Presidente Monti, devono prendere atto per approntare i rimedi a tanto disastro, che tarpa le ali del sistema agricolo vittoriese, siciliano e nazionale, e scarica sui consumatori ignari manovre speculative truffaldine e sistemiche e contraffazioni di ogni tipo. Anche in questo caso “Liberalizzare” significa “liberare”: I Mercati non possono più essere costretti alla pratica fittizia delle “provvigioni”, fissate per legge, che nascondono invece il dominio sistemico del processo commerciale, speculativo sicuramente e quasi sempre mafioso. Non solo a Vittoria. Non solo in Sicilia. Non solo nei Mercati. Ogni tentativo di sminuire o svuotare di significato il valore di questo risultato, per il quale si sono battuti, talvolta in solitudine, nuclei più o meno vasti e consapevoli di contadini, Asso e Azione Democratica, e di politici variamente connotati, o di sminuirne la portata in qualche modo, corrisponde alla logica difensiva di chi ha esaltato spudoratamente la Doppia Attività, in Consiglio comunale e in altre sedi, negandone l’esistenza, che ora è costretto ad arrancare per recuperare, tardivamente, credibilità”.

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