Soldi rubati a ex senatore. Modica, scatta rinvio a giudizio

La vittima era l’ex senatore della Repubblica, Giuseppe La Rosa, deceduto alcuni mesi fa ma all’epoca dei fatti in vita. I responsabili erano stati individuati nei suoi assistenti socio-sanitari. Uno, Carmelo B., 37 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Vicari, è stato rinviato a giudizio e andrà a dibattimento il prossimo 22 ottobre. Il sui difensore aveva chiesto al Gup, Lucia De Bernardin, la perizia psichiatrica che è stata rigettata. In buona sostanza in circa sei mesi all’ex esponente politico gli era stato dimezzato il conto in banca per oltre dodicimila euro. I sospetti dei parenti avevano trovato conferma a seguito delle indagini svolte dalla sezione di Polizia Giudiziaria del Commissariato che aveva individuato il primo in Carmelo B. il responsabile che poi aveva confessato tirando in ballo gli altri due, una donna G. L., di 64 anni, che è stata difesa dall’avvocato Loredana Calabrese, , e S. D., di 34 anni, difeso dall’avvocato Tiziana Boscarino, che, comunque, sono stati prosciolti. Sono tutti modicani ed erano accusati di furto aggravato in concorso. La fiducia riposta dal pensionato, insomma, non è stata ricambiata. In sostanza, secondo l’accusa del pubblico ministero, Alessia La Placa, la vittima consegnava il bancomat per avere della liquidità in disponibilità e, a turno, avrebbero prelevato somme per 250 euro giornaliere fino a raggiungere la somma massima che era possibile prelevare in un mese. I sospetti insomma, erano risultati fondati. Nel mese di aprile, l’anziano senatore, attraverso un nipote aveva chiesto di avere l’estratto del conto bancario e, visto che probabilmente aveva ben chiaro a quanto ammontasse grossomodo il saldo dei propri depositi, all’esame dello scontrino si era accorto che qualcosa non quadrava, che c’erano, insomma, ammanchi non indifferenti. Aveva chiesto ragguaglio al suo istituto di credito che non aveva rilevato problemi di movimentazione sul conto se non i prelievi effettuati tramite assegni e bancomat. A questo punto, sicuro delle proprie condizioni, Giuseppe La Rosa aveva informato di quanto stava accadendo la polizia che ha avviato l’indagine con l’interrogatorio di tutte le persone vicine al pensionato e, soprattutto, coloro che bazzicano in casa dell’uomo o, comunque, che avevano a che fare con la vittima. Tra questi, Carmelo B. che messo alle strette aveva ammesso ma aveva tirato in ballo gli altri due colleghi che, dal processo, sono risultati estranei ai fatti giacchè prosciolti.

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