La questione di Ato Ambiente Ragusa e i co.co.pro.. Il Collegio dei liquidatori replica al Pd

“Come i lettori possono aver notato, sino ad oggi si è sempre scelto la via del silenzio, pur non condividendo parecchie delle cose che sono state scritte. Oggi però, per amore della verità, siamo costretti a fare alcuni chiarimenti, infatti non riusciamo a comprendere perchè la segretaria cittadina del PD continua a tirare in ballo il collegio dei liquidatori per la vicenda dei Co.Co.Pro. Più volte abbiamo dichiarato e detto, anche di persona, che l’argomento co.co.pro è di competenza dei soci. Il collegio dei liquidatori, si è infatti immediatamente fatto carico delle problematiche e non appena insediata ha convocato l’assemblea dei soci, che risulta infatti essere convocata in prima convocazione il 9 febbraio ed in seconda il 10 febbraio”. Il collegio dei liquidatori dell’Ato Ragusa Ambiente replica quindi alla segretaria cittadina del Pd di Ragusa informando la stessa circa lo stato dell’arte. “Ribadiamo il fatto che né il presente collegio né il precedente hanno mai adottato atti utili all’assunzione dei cosiddetti co.co.pro., gli uffici sono anzi a disposizione di tutti quanti volessero chiarimenti. Quindi, per quanto riguarda i co.co.pro. invitiamo la segreteria del PD a rivolgersi all’Assemblea dei soci. Come collegio, rimaniamo invece a disposizione della segreteria del PD quando le argomentazioni trattate interessano direttamente il collegio dei liquidatori”
“La tempistica dei fatti, ossia la data delle 19 assunzioni, avvenute tutte in data antecedente all’ingresso degli scriventi nel collegio dei liquidatori, infatti i cosiddetti co.co.pro. sono stati assunti in un intervallo di tempo che va dal 2007 al 2009, quindi a quasi 2 anni di distanza dal nostro ingresso., dovrebbero chiarire ogni dubbio. Si ribadisce quindi che lo scrivente collegio né il precedente hanno mai adottato alcun provvedimento amministrativo volto alla assunzione degli ex co.co.pro., né, tanto meno, alla conversione del loro rapporto di lavoro.

Da quanto precede, consegue la palese insussistenza di ogni eventuale dubbio adombrato con false illazioni attestando che gli scriventi hanno sempre mantenuto una condotta conforme al diritto ed al rispetto delle leggi e della legalità astenendosi dal compiere atti diversi da quelli cui gli stessi in qualità di liquidatori sono tenuti” – concludono Giancarlo Migliorisi, Salvatore Garofalo e Giancarlo Cugnata.

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