L’on. Ammatuna vota contro il Piano Regionale di Propaganda Turistica del 2012: “E’ estremamente generico e stantio; non si capisce quanto costi e come saranno spesi i fondi”.

L’on. Roberto Ammatuna, in sede di IV Commissione legislativa all’Ars della quale è vice presidente, ha espresso il proprio voto contrario al Piano Regionale di Propaganda Turistica del 2012. “Ho chiesto all’Assessore al Turismo – afferma l’on. Ammatuna – di quantificarmi il costo complessivo del Piano, le modalità di ripartizione delle somme, il metodo di individuazione dei media coinvolti, ottenendo soltanto risposte farfugliate ed incoerenti”. “Ho anche presentato dei rilievi scritti di carattere tecnico – prosegue il parlamentare regionale del PD – che testimoniano la vaghezza con cui sono individuate le iniziative di comunicazione”. “Ho anche criticato la politica delle proroghe alla nascita dei Distretti Turistici – conclude Ammatuna – messa in atto con fare dilatorio da parte dell’Assessore Tranchida. La conclusione logica dei miei interventi non poteva che scaturire in un voto contrario al Piano Regionale di Propaganda Turistica del 2012”. Di seguito i rilievi tecnici mossi in IV Commissione dall’on. Ammatuna:
“Apprendo, dal Piano Regionale di Propaganda Turistica del 2012, trasmesso per l’acquisizione del prescritto parere di questa Commissione legislativa, che la Sicilia possiede un forte brand e risulta essere la regione italiana, insieme alla Toscana, percepita come tale dai turisti. Però, mentre la Toscana risulta posizionata al primo posto in Italia per i flussi turistici Bric, la Sicilia non sfrutta altrettanto bene il suo brand. In toscana, nei primi nove mesi del 2011, i flussi turistici provenienti da Brasile, Russia, India e Cina – quelli appunto definiti Bric – hanno fatto registrare un incremento medio del 50%. Si tratta di viaggiatori con una capacità di spendita in forte incremento, tanto che le previsioni del WTTC sostengono che “le stime di crescita dell’industria turistica mondiale sono basate sul previsto ingresso nel mercato di nuove fasce di consumatori provenienti soprattutto dai Paesi emergenti come l’India e la Cina, dove l’economia mostra di essere più reattiva rispetto a quelle tradizionalmente considerate forti”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa