Oltraggiò i carabinieri a Donnalucata(Scicli). Prosciolta per vizio di mente

Le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio, lo psichiatra Giuseppe Sapienza del Distretto Salute Mentale di Ragusa, hanno certamente influito sulla sentenza emessa dal giudice onorario del Tribunale di Modica, Francesca Aprile, che ha prosciolto l’imputata Marilisa C., la quarantenne ragusana arrestata dai carabinieri a Donnalucata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, per “vizio di mente”. Il Ctu aveva concluso ritenendo che la donna è incapace di intendere e di volere e anche soggetto socialmente pericoloso. In precedenza il giudice, Antongiulio Maggiore, aveva deciso di assumere nei confronti dell’imputata una misura di sicurezza, per cui aveva disposto il suo l’affidamento ad un centro di recupero. Era stato il difensore, Giuseppina Cicero, a chiedere la perizia, condizione per procedere col giudizio abbreviato, dopo la convalida dell’arresto. La donna, rinchiusa nel carcere di Ragusa, subito dopo la convalida, era stata rimessa in libertà con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del capoluogo ibleo per tre volte al giorno. Marilisa C., che lavorava presso un locale pubblico di Donnalucata, lo scorso mese di settembre era incappata in tarda notte in un controllo dei carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Modica. Era in evidente stato di ebbrezza. Quando i militari l’avevano invitata a sottoporsi ad alcoltest, si era energicamente rifiutata e, anzi, si era scagliata contro i tutori della legge, lanciando un bottiglia, addirittura, contro un carabiniere che, fortunatamente, era riuscito a schivare l’oggetto. La giovane, poi, aveva anche cercato di sottrarre dalla fondina la pistola di uno dei militari. I carabinieri erano, successivamente, riusciti a ricondurla alla ragione e a trasferirla in caserma per poi arrestarla. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto anche lei il proscioglimento.

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