Modica. Giudizio immediato per gli autori dell’incendio alla casa del giornalista Saro Cannizzaro

Disposto il giudizio immediato per gli autori dell’incendio all’abitazione del giornalista Saro Cannizzaro. Lo ha chiesto il pubblico ministero, Gaetano Scollo, e il Gip, Sandra Levanti, ha acconsentito. Mario Benzi, detto Giorgio, 26 anni, e Carlo Assì, 60 anni, entrambi pregiudicati modicani, compariranno il prossimo 26 marzo davanti al giudice monocratico del Tribunale. Rispondono emtrambi, in concorso tra loro, con il favore della notte, di avere appiccato il fuoco al portone di casa di Cannizzaro, nel centro storico della città, mediante l’utilizzo di liquido infiammabile, cagionando un incendio, visto che le fiamme si erano propagate all’interno della casa che era stata pericolosamente anche invasa dal fumo ed aveva interessato pure la moto kawasaki della parte offesa che era in sosta all’esterno, tanto da creare grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata. I fatti si registrarono la notte del 15 settembre scorso. Al grave episodio Rainews 24 dedicò, persino, un servizio nell’ambito di un’ichiesta giornalistica sugli attentati e le intimidazioni nei confronti di alcuni giornalisti siciliani. Benzi, che sarà difeso dall’avvocato Salvatore Poidomani, è tuttora detenuto nel carcere di Piazza Gesù, mentre Assì, patrocinato dall’avvocato Simone Venuti, aveva ottenuto, dopo l’arresto la detenzione nella sua casa che si trova a circa dieci mesi dall’abitazione di Cannizzaro. A Benzi è stato contestato l’avere trasgredito alle imposizioni cui era sottoposto di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza(aveva l’obbligo di soggiorno a Modica). Non aveva rispettato l’obbligo di non associarsi a persone che hanno subito condanne e di rincasare la sera entro le 21 e non uscire prima delle 7, nonché di vivere onestamente, rispettare le leggi e non dare ragione a sospetti. I due la notte del 15 settembre, intorno alle 3,30, utilizzando benzina, avevano fatto filtrare il liquido all’interno della casa e poi avevano appiccato l’incendio. La polizia li arrestò un’ora dopo. Si trovavano nella casa del Benzi, distante cento metri dal luogo preso di mira. Fu trovato il tappo del contenitore mentre, successivamente, a casa di assì fu rinvenuto il fusto contenente altro carburante.

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