CNA: Affollata assemblea degli autoriparatori dell’area iblea “No all’articolo 29 del decreto sulle liberalizzazioni. La categoria rischia di essere messa definitivamente in ginocchio”

Concorrenza va bene. Liberalizzazione anche. A patto che i consumatori siano garantiti. Permettendo agli stessi di scegliere tra i diversi fornitori quello che propone l’offerta migliore. Ha esordito così Vincenzo Canzonieri presidente di Cna Autoriparazione nel corso dell’affollata assemblea tenutasi ieri nella sede di Ragusa. C’era anche il responsabile provinciale dell’Unione Giorgio Stracquadanio. Ma soprattutto il responsabile regionale Salvatore Belfiore. Oltre al presidente regionale di Cna Sicilia Giuseppe Cascone. “Leggendo le poche righe – ha spiegato Canzonieri – che compongono l’articolo 29 del decreto sulle liberalizzazioni, voluto dal Governo Monti, la prima cosa che mi è venuta in mente è come sia stato tradito il concetto di liberalizzazione e come invece sia stata fatta l’ennesima grande cortesia alle poche compagnie che gestiscono il monopolio del ramo Rc auto. Infatti, secondo questa nuova norma, se un automobilista subisce un danno per causa altrui, potrà essere risarcito in due modi: con risarcimento monetario equivalente, pari al 70% del valore del danno (risarcimento in “forma equivalente”) e sarà libero di scegliere dove far riparare la sua vettura; oppure col risarcimento in forma specifica, cioè il 100% del danno subito, ma sarà la compagnia assicurativa a dire quale carrozziere deve riparare l’auto. Questo è l’ennesimo colpo che mira ad umiliare le imprese del settore carrozzeria”. Solo in provincia di Ragusa operano 193 imprese di autocarrozzeria, imprese che impiegano circa 600 addetti con un indotto fatto da oltre 250 unità professionali (avvocati, patrocinatori, rivenditori di autoricambi). Stiamo parlando di 1000 persone, di fatto una grande industria, che ha saputo affrontare investimenti significativi in: formazione, strumentazione, innovazione, tecnologia e servizi; adeguandosi a tutte le normative di sicurezza e di tutela, sia dell’ambiente, sia soprattutto del cliente/consumatore. “Una categoria – ha proseguito Canzonieri – che in pochi anni è cresciuta, diventando in diversi casi anche punto di riferimento di grandi marchi del settore automobilistico. Tutto questo è avvenuto senza politiche di sostegno dei Governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese. In questi anni la politica ha strizzato l’occhio esclusivamente all’industria dell’auto con gli incentivi alla vendita oppure sostenendo le continue esigenze delle compagnie assicurative, ma quasi mai per favorire le migliaia di piccole e medie imprese del settore riparazione”. Stracquadanio ha sostenuto che la Cna rispetta la scelta di chi è diventato fiduciario. “Ma pensa – ha aggiunto – che il ruolo dell’impresa di carrozzeria è riparare a regola d’arte l’auto per garantire la sicurezza dei suoi clienti. Il cliente è l’unico vero patrimonio dell’attività”. La Cna ha avversato da subito questa norma, si è mossa in tempo facendo pressione su tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Il primo risultato positivo è stato raggiunto pochi giorni fa: il primo febbraio, infatti, dal resoconto sommario della seconda commissione permanente sulla Giustizia si legge: “…con riferimento all’articolo 29, che sia previsto come meramente facoltativo il risarcimento del danno in forma specifica e che sia soppressa la decurtazione del trenta per cento della somma spettante a titolo di risarcimento del danno per equivalente …”. “Tutto questo – ha concluso Belfiore – ci fa ben sperare. Così come ci fa ben sperare l’ottima partecipazione alla manifestazione tenutasi giovedì scorso a Roma. Una manifestazione voluta dalla nostra organizzazione dove i deputati e senatori di tutti gli schieramenti politici condividevano le nostre preoccupazioni e hanno garantito il massimo impegno affinché l’articolo 29 sia eliminato dal Decreto sviluppo, oppure radicalmente cambiato, confidando anche di poterci riuscire”.

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