L’OSSERVAZIONE DAL BASSO DI………DIRETTORE. MODICA: LE CRISI DI PD ED MPA E LE DUE FILOSOFIE POLITICHE E CULTURALI ALTERNATIVE

PD ed MpA in questi anni di governo della città di Modica sono entrati più volte in conflitto. E’ di questi giorni una ulteriore crisi aperta e successivamente risolta. In realtà non sono due alleati, ma due gruppi politici che hanno detto di essere alternativi e di stare insieme solo per “motivi elettorali ed amministrativi”: sul piano politico non sono organici. Lasciamo stare se questo ragionamento è condivisibile o meno, ma è ormai certo, – così come accade in una famiglia quando marito e moglie vivono insieme separati in casa per il bene dei figli – che PD e MpA stanno insieme non perché hanno filosofie politiche e culturali omogenee, ma solo per un senso di responsabilità amministrativa nei riguardi della città. Una chiusura traumatica di questa amministrazione sarebbe sicuramente un danno.
E’ fuor di dubbio, tuttavia, che le idee – guida e il modus operandi del leader del MpA si muovono in un rapporto di continuità con il passato politico, mentre i percorsi avviati da Buscema lanciano sempre segnali di forte discontinuità, se è vero che in questi anni è prevalsa l’immagine del “sindaco moralizzatore”. Del resto le parole che Buscema aveva usato nel suo programma denunciavano “sprechi”, “aree di privilegio”, presenze di “feudi politici”, di “potentati clientelari”, di intreccio tra “politica e affari”, e ancora oggi cadono sempre come spada a doppio taglia non appena si sollevano polemiche politiche che richiamano la vita amministrativa della città tra passato e presente. Le denunce di Buscema, scritte nel suo programma, erano infatti rivolte alla coalizione di centrodestra guidata dall’asse Drago – Torchi e di cui faceva parte anche l’on. Riccardo Minardo, prima come esponente di Forza Italia e poi MpA.
Il ripetersi delle crisi amministrative sono dunque il frutto dello scontro di due filosofie e visioni politiche molto diverse. Se a questo aggiungiamo che si è anche ingenerato una sorta di manicheismo politico, si comprendono ancor più le ragioni delle continue crisi. Questo in fondo è stato uno dei problemi che ha sempre caratterizzato il vissuto sociale e politico di Modica, dove la questione morale, che sempre è oggettivamente emersa nel corso degli anni, è stata affrontata tra centrodestra e centrosinistra con un atteggiamento di “superiorità etica” che ha determinato, a volte, un clima di livore, di pregiudizio, di sospetto, culminato, nella seconda Repubblica, in livelli di inimicizia quasi personale.
Il vecchio adagio secondo il quale va condannato il peccato e non il peccatore, in realtà nella politica modicana. dove i sospetti hanno trovato, purtroppo, anche le loro conferme, è stato trasformato in una condanna del peccatore.
I modicani , alle prossime consultazioni elettorali, dovrebbe aiutare la città a uscire da questo quadro pregiudiziale e delineare con chiarezza verso dove orientare il cammino della città. Abbiamo bisogno di amministratori con spessore morale e carisma amministrativo. Predicatori di moralità che non sanno amministrare o, peggio ancora che la predicano senza praticarla, non sono utili alla città. Persone abili, capaci e amministrativamente competenti ma senza dignità etica e rigore morale sono dannosi al bene comune della città.
Si cercano non uomini e donne migliori o impeccabili(che non esistono), ma persone in cui vi sia la chiara convergenza di diversi elementi: la tensione ideale e morale, la capacità politico-culturale, l’umiltà relazionale, il carisma della competenza amministrativa in grado di coniugare l’ordinarietà amministrativa e il sempre costante rilancio turistico-economico, sociale e solidale di Modica. E se poi questi uomini e queste donne che si cercano sono in grado di guardare anche al passato per dire che non tutto è stato un disastro, sapendo così valorizzare quello che di positivo è stato fino ad oggi , è anche cosa buona. E di cose positive, nonostante tutto, nella nostra Modica ne sono state fatte tante, e ce ne sono tante ancora oggi.