Modica, “ammalia” anziani e gli sottrae soldi. Arrestata Gina Runza

Personale del Commissariato di Modica, in esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Modica lo scorso 11 febbraio, ha proceduto alla sua esecuzione, arrestando in arresto la pluripregiudicata Gina Runza, 43 anni, residente a Rosolini, presso l’abitazione dei genitori. La donna è accusata di furto in abitazione aggravato e continuato perché, in tempi diversi, si era impossessata della somma complessiva di 280 euro (esattamente il 21 settembre della somma di 150 euro e il 26 settembre successivo della somma di 130 euro) sottraendola ad un pensionato, vedovo, di Modica.
Le indagini svolte da personale delle volanti e della sezione di polizia giudiziaria dell’ufficio di Modica hanno permesso di accertare le responsabilità della donna; in particolare Runza, dopo essersi qualificata falsamente quale Assistente Sociale del Comune di Modica inviata dal proprio Ufficio per accudire il soggetto bisognoso, era riuscita ad entrare in casa della vittima in più circostanze.
In entrambi gli episodi la giovane aveva escogitato uno stratagemma semplice ma efficace: per distrarre l’uomo aveva iniziato ad accarezzarlo nelle parti intime, lasciandosi a sua volta palpeggiare. In quei momenti la donna è riuscita a rubare il denaro che il pensionato aveva l’abitudine di custodire nel taschino della camicia.
La cifra sottratta rappresenta per l’uomo un consistente quantitativo di denaro, visto che vive, da solo ed in aperta campagna, della sola modestissima pensione sociale.
La Runza è già nota a questi Uffici poiché già in passato aveva rubato, in più comuni del comprensorio ragusano, soldi ad anziani utilizzando vari metodi. Il più delle volte si presentava come assistente sociale.
La donna è stata tradotta presso l’abitazione sita a Rosolini con le prescrizioni di non comunicare con persone diverse da quelle che con lei coabitano o che l’assistono e di non allontanarsi da detta abitazione senza l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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