DALLA ROMANZA DELLA TURANDOT DI PUCCINI, SI PROPAGHI IL GRIDO DI DOLORE DEGLI ITALIANI “NESSUN DORMA”. La riflessione di Ballarò

Luciano Pavarotti, indimenticato cantante lirico celebre in tutto il mondo, per anni ha cantato la romanza della Turandot di Giacomo Puccini.
Ho la sensazione che sempre più italiani e siciliani in particolare, vogliano gridare il titolo della succitata romanza, per rappresentare ai soggetti politici ed istituzionali del nostro Paese l’indisponibilità a soprassedere alle loro decennali incompetenze, mancanza di valori, inadeguatezze che hanno condotto la stragrande maggioranza dei cittadini ad una condizione sociale che li riporta indietro di cinquant’anni.
Considerato che non è ipotizzabile un’inversione di tendenza per sopravvenuta consapevolezza degli enormi guai che questi signori hanno procurato alla società, nutro grande speranza che la nascita di movimenti volti a sensibilizzare la pubblica opinione, nel corso dei prossimi mesi, riescano ad ottenere quel diffuso consenso della popolazione, propedeutico ad operare, alle prossime consultazioni, quella necessaria pulizia d’una serie di personaggi, che malgrado le loro innumerevoli defaillance,indagini giudiziarie,acclarate commissioni di gravi reati e conseguenti illeciti arricchimenti personali, rimangono a tempo indeterminato sul pianeta dei privilegi.
Se la mia sensazione risulterà fondata, e molti elementi tendono ad avvalorare questa tesi,abbiamo la speranza che entro il 2013 la politica possa riacquistare quella trasparenza e quell’importanza che in passato consentirono di far progredire la società civile.
Ne conseguirebbe una maturazione anche di quei cittadini che oggi, ossequiosi a questi personaggi che hanno fatto della clientela la propria forza e la fortuna di molti loro amici, ovviamente pregano perché l’attuale situazione non cambi, affinchè possano continuare a barattare i diritti degli altri con i loro favori.
Gente, nessun dorma !

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