La Cgil: “Dopo il dissesto del Comune di Comiso, la giunta chiata a dare prova di maturità politica”

Dopo la dichiarazione di dissesto del Comune di Comiso avvenuta nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 20 gennaio, l’Amministrazione comunale di Comiso è chiamata, rispetto alla città intera, a dare prova di grande maturità politica, evitando di adottare atti, sia per la rimodulazione della dotazione organica sia per la organizzazione di importanti servizi, i cui effetti possano determinare ulteriori sofferenze oltre a quelle che la città sta vivendo in conseguenza della decretazione del dissesto.

“In alcune particolari fasi dell’attività amministrativa – dicono Aldo Mattisi e Salvatore Terranova della Cgil – la Giunta Alfano è sembrata essere alla corda, quasi incapace di riprendere il bandolo delle problematiche che gli si presentavano, agendo spesso alla cieca e in alcuni casi facendosi sopraffare dalla complessità delle criticità che via via emergevano.

Di tale natura è stato il comportamento che essa ha tenuto quando c’è stato da affrontare la voragine dei debiti riscontrati, rispetto alla quale l’Amministrazione ha mostrato, nel corso di tre anni e mezzo di attività, tutta la propria inadeguatezza, facendosi sopraffare dalle esposizioni debitorie senza riuscire a frapporre un adeguato piano di rientro e di inversione di marcia, preferendo che le cose andassero per il proprio conto e in alcuni casi disconoscendole, per poi prendere atto del macigno pendente sull’ente e accettando supinamente la strada che lo ha condotto al dissesto.

Quando non ha più potuto glissare, come nei primi tre anni, sulla consistenza dei debiti e sul fatto di non essere riuscita a costruire graduali percorsi di rientro dalla gravità debitoria, la Giunta Alfano si è votata fideisticamente alla resurrezione economico- finanziaria del Comune attraverso il passaggio dai presunti benefici del dissesto.

Ma il dissesto, ancor prima che atto amministrativo, è un atto prettamente politico, perché portare un ente locale a percorrere i sentieri del fallimento dà la chiara individuazione di come la politica a Comiso abbia abdicato al ruolo che gli compete e che i cittadini gli hanno conferito. Quella dichiarazione porta seco anche lo sbriciolarsi dei fondamentali della politica e di questo qualcuno dovrebbe prendere coscienza, assumendo le necessarie conseguenti decisioni”.

Ora che dissesto è conclamato, secondo il sindacato – la Giunta Alfano deve fare tutti gli sforzi possibile affinché il personale, tutto, quello a tempo indeterminato e quello a tempo determinato, sia messo in sicurezza, attraverso l’adozione di atti che non lascino spazio a possibili giochetti tendenti a promuovere operazioni di messa in disponibilità di personale che costituisce l’anticamera al licenziamento.

Se veritieri, i dati fornitici dal Sindaco nell’incontro di lunedì scorso (20 febbraio) rappresentano un buon viatico alle procedure di rimodulazione della dotazione organica e della riorganizzazione dei servizi, nel senso che tale rimodulazione, pur nel rispetto delle procedure dettate per i comuni decretati dissestati, potrebbe offrire margini tali da creare un perimetro di ampia garanzia per tutto il personale, attraverso una oculata, intelligente e seria opera di ridefinizione degli assetti burocratico-amministrativi dell’ente territoriale.

2Su questo il Sindaco Alfano dovrà manifestare tutta la sua valenza politica, esprimendo veramente il proprio ruolo di primo cittadino, cogliendo in pieno e realizzando la proposta che gli è provenuta dalla Cgil, la quale si è posta e si porrà come strenuo baluardo di difesa di tutto il personale affinché possa avere un futuro dentro il suo ente.

La Cgil resta vigile e chiede al Sindaco di promuovere un tavolo permanente di confronto al fine di giungere, in maniera concertata, alla definizione degli atti attraverso cui non siano lasciate per strada risorse umane di cui l’ente ha sempre avuto bisogni e di cui ancora avrà bisogno2.

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