Per “salvare” il padre aveva dato una falsa testimonianza al giudice. Modica, rinviato a giudizio un ventinovenne

Aveva testimoniato falsamente davanti al giudice su fatti di cui era responsabili il padre quando questi aveva tentato di investire un giovane scooterista. In quel caso, poi, il Collegio Penale del Tribunale di Modica aveva condannato ad un anno e sei mesi di reclusione, al risarcimento danni da quantificarsi in separata sede, al pagamento di una provvisionale di duemila euro e delle spese processuali, il modicano Giorgio Spadaro, 72 anni, che fu difeso dall’avvocato Salvo Maltese, che in origine era stato accusato di tentato omicidio aggravato, reato derubricato in lesioni personali gravissime a seguito dei fatti verificatisi il 29 novembre 2007. Ora è toccato al figlio, Salvatore Spadaro, 29 anni, che è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, e che sarà processato il prossimo cinque giugno. Erano stati i magistrati che giudicarono il genitore,

al momento della lettura della sentenza, ad ordinare la trasmissione degli atti al pubblico ministero per falsa testimonianza. Secondo l’accusa, l’imputato, nel corso del procedimento precedente avrebbe falsamente dichiarato che il padre non aveva assunto alcol e avrebbe descritto in maniera non reale i fatti. Quella sera uno scooterista minorenne si stava recando, a bordo del proprio ciclomotore, a Frigintini, la frazione dove risiede. Ad un certo punto, aveva avuto l’opportunità per sorpassare una Peugeot 106. Da quel momento erano iniziati per lui drammatici minuti. Il conducente dell’utilitaria, il pensionato per l’appunto, si era messo all’inseguimento del ciclomotore, tentando di speronarlo. Il ragazzo, aveva cercato di sottrarsi in tutti i modi ed era riuscito anche a seminare l’auto, trovando rifugio in una stradina secondaria, dove si era nascosto. Dopo una decina di minuti, pensando che il pensionato avesse desistito dai propri propositi, era ripartito verso casa ma, improvvisamente, si era accorto che la Peugeot era ancora alle sue costole e che continuava nel tentativo di investirlo. Giunto a Frigintini, era stato, però raggiunto dall’auto e investito, tant’è che aveva sbattuto violentemente la testa ed il casco si era spaccato in due. Dall’auto era sceso l’inviperito anziano che aveva cercato di aggredire il malcapitato. Con lui c’era anche il figlio ventinovenne.

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