Il polo museale a Modica. L’ex sindaco Torchi scrive all’assessore alla Cultura

Sorpreso per la volontà dell’assessore alla Cultura e dell’Amministrazione comunale di Modica di sostenere scelte che vorrebbero azzerare, di fatto, un’esperienza culturale che ha segnato la storia di questa città. Così di manifesta l’ex sindaco, Piero Torchi, in una lettera inviata all’assessore Annamaria Sammito, riguardo la vicenda della gestione del polo museale allocato nel ristrutturato “Palazzo dei Mercedari”. “Avere emarginato la Fondazione “Serafino Amabile Guastella” dal futuro del museo – dice Torchi – scegliendo una formula gestionale ibrida e pasticciata, in cui la rilevanza pubblica dell’Università di Palermo viene utilizzata solo per giustificare, di fatto, un affidamento diretto a privati, mortifica non solo l’impegno dell’attuale direttivo dell’associazione e della sua Presidente, Grazia Dormiente, ma rischia di cancellare la storia di grandi e compianti modicani, come Giorgio Buscema, Raffaele Galazzo e Duccio Belgiorno che, pur con le loro contraddizioni ed i loro limiti, in anni in cui la cultura era ancora un interesse marginale per le Amministrazioni, hanno con il loro sacrificio e le loro intuizioni, creato un luogo simbolo della cultura siciliana e nazionale, regalandolo a Modica, ed a generazioni di modicani. Assieme a loro i giovani collaboratori dell’Etnos, che attorno a quel museo nacque, si sviluppò e crebbe, fino a diventare una delle realtà di servizi alla cultura più importante dell’Isola. Proprio a loro, a questi infaticabili uomini di vera cultura e di profondo dialogo, si deve l’intuizione di richiedere alla Regione i finanziamenti necessari ad una ristrutturazione complessa e difficile che altri, hanno gestito e condotto brillantemente in porto
Scegliere oggi di emarginare l’Associazione, di mortificare le professionalità locali e di privilegiare piccoli compromessi per non scontentare qualcuno e mettere a tacere eventuali voci di dissenso, significa negare una piccola, grande porzione di storia della città; una storia in cui la politica e le istituzioni sono state spettatrici e quasi mai protagoniste; una storia che meriterebbe rispetto ed attenzione. Tanto più, gentile Assessore, che la ristrutturazione ed il recupero del palazzo dei Mercedari, nacque su proposta dell’associazione, allora accolta dalla Regione, che mise a disposizione i fondi necessari per giungere al risultato attuale; un risultato che andrebbe dedicato ai protagonisti, alcuni compianti, altri ancora attivi di quella storia, e non sacrificato sull’altare di scelte che altri, se vorranno, avranno modo di contestare nel merito amministrativo e nella loro ispirazione. Se c’è un merito che questa città ha conservato, è quello di aver scelto di tutelare la cultura, a prescindere dalle amministrazioni che si sono succedute; di tale scelta Lei è l’esempio vivente: direttore del museo nominata dalla giunta Ruta, confermata ed arricchita di nuove responsabilità nella mia giunta, nominata addirittura assessore dall’attuale amministrazione.
Non disperda questo patrimonio, Assessore, ma anzi lo coltivi e ne faccia buon uso; la città Le sarà riconoscente e soprattutto Le riconoscerà un merito oggi troppo spesso trascurato: aver saputo rispettare il passato, i sacrifici e le intuizioni dei grandi uomini di cultura che hanno reso Modica quella realtà che oggi, tutti, riconoscono. Oppure, scelga Lei Assessore, continui nel suo progetto e la dia vinta a chi, pur non ricoprendo ruoli ufficiali, oscuro, ma noto alla città, suggeritore dietro le quinte, pensa che la scelta migliore per Modica sia farla ripiombare in un nuovo Medioevo, consentendo ai colonizzatori di impadronirsene. Il rischio, come peraltro già accaduto, è quello di fermarsi e non accorgersi di ciò che accade intorno a noi, perdendo posizioni che ci spettano di diritto ma che oggi abbiamo ceduto ad altri senza combattere, come la presenza nel Cda del Distretto del Sudest, che pure questa città aveva immaginato e creato.
Rifletta Assessore, e non si disturbi a rispondere; come vedrà, non ho inserito in questa breve riflessione, alcun elemento di valutazione politica, né alcuna rivendicazione di particolari meriti, perché è assolutamente estranea alla politica questa riflessione. La politica tutta, senza logiche di parte, se lo vorrà e se riuscirà a spezzare l’incredibile silenzio che avvolge la città, avrà modo di occuparsi della vicenda sulla quale, Le garantisco, per quello che posso, da cittadino, vigilerò con attenzione e determinazione nella speranza di aiutarLa a poter conservare quella memoria che troppo spesso questa città sembra aver smarrito”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa