La paventata chiusura del Tribunale di Modica. Iacono: “Ma perchè interessa così poco?”

A Modica la questione della chiusura del Tribunale sembra un affare di pochi, più o meno distratti, una piccola bega interna che contrappone avvocati di Modica a quelli di Ragusa, magistrati favorevoli e magistrati contrari, avvocati e magistrati. E’ la riflessione dell’avvocato Bartolo Iacono del Foro di Modica dopo la manifestazione che ha coinvolto migliaia di cittadini, undici sindaci e vari i parlamentari e rappresentanti di regioni e province a Nicosia contro la chiusura del locale Tribunale a seguito del “riordino” delle strutture giudiziari, presente anche il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Maurizio De Tilla. Il tribunale della cittadina ennese ha un bacino di novantamila abitanti, con moltissimi processi penali, celebrati, come sostengono gli avvocati, senza prescrizioni e con un alto livello di efficienza. “Da noi – sottolinea Bartolo Iacono, già componente del consiglio dell’Union Camere Penali Italiane – si ha l’impressione di essere in un luogo di chiacchiere che sembra non appartenere alla comunità e ai cittadini, assolutamente indifferenti. Quella comunità, mi riferisco a Nicosia, il suo presidio giudiziario se lo sta difendendo con tutte le energie possibili, forse quella gente è abituata a conquistare e a difendere e qua siamo abituati al favore dall’alto, non so. Ma c’è un gap di atteggiamento tra le due comunità rispetto alla difesa dei rispettivi Tribunali che è incommensurabile. Forse qualcuno ha pensato che distribuire quattro barrette di cioccolato modicano fosse sufficiente. Altri hanno pensato magari che il richiamo alle impareggiabili tradizioni della Contea sia argomento decisivo e insuperabile in grado di spazzare via ogni volontà soppressiva. Altri con leguleio atteggiamento pensano che con qualche artificio amministrativo si possa arrivare al risultato del mantenimento. Altri ancora, i molti, osservano rassegnati. Stando così le cose forse hanno ragione questi ultimi, i molti. Quelli di Nicosia, comunque andranno le cose, possono dire di averci provato, dalle nostre parti forse non potremo dire neppure questo”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa