Polo Museale a Modica. Polemica a distanza tra assessore e Luigi Galazzo

E’ stata ritenuta una “stizzita” risposta quella dell’assessore Annamaria Sammito, dopo la lettera di Luigi Galazzo, figlio del compianto Raffaele Galazzo, per il mancato coinvolgimento nel costituendo polo museale di Palazzo dei Mercedari dell’associazione “Serafino Amabile Guastella” del quale Galazzo, insieme a Grazia Dormiente, Giorgio Buscema, Duccio Belgiorno e altri, erano stati i fondatori. “Ciò che ho scritto nella mia prima lettera – reagisce Luigi Galazzo – era solo per tutelare la memoria di mio padre; e non accetto quindi che, con la solita cultura del sospetto, si possa insinuare chissà quali secondi fini nascosti dietro le cose che ho chiaramente scritto. C’è un detto che calza a pennello: “Il lupo come pensa, opera”… Il mio ‘sfogo’ è scevro da ogni interesse perché non ambisco ad avere ruoli nell’associazione “Serafino Amabile Guastella”, degnamente rappresentata da Grazia Dormiente ed orgogliosamente guidata per tanto tempo da mio padre; ne tantomeno, ambisco -come taluni passaggi dello scritto dell’assessore indurrebbero a pensare- alla gestione del museo. E non voglio che la questione si trasformi in un caso politico: non mi interessa”. Per Galazzo la lettera voleva essere solo una richiesta di rispetto verso una persona, il padre, che si era speso per una iniziativa che oggi rappresenta un fiore all’occhiello della Città di Modica. “Quando l’assessore Sammito scrive di non avere ricevuto richiesta di incontro con il sottoscritto – aggiunge -e che per questo non ne ha mai parlato con me, faccio rispettosamente notare che ci sono affermazioni che si dovrebbero
evitare al di là dei ruoli che si ricoprono, non foss’altro perché, nella circostanza, io non avevo motivo per chiedere un incontro e, di converso, delicatezza dell’assessore Sammito avrebbe voluto che lei chiedesse di parlare con mio padre o, dopo la sua morte, con me, magari solo per informarlo e farlo partecipe anche postumo, di un’idea bella e che si fondava sul lavoro di Raffaele Galazzo e di tutti gli altri che in quegli anni diedero se stessi perché Modica avesse un museo degno della sua storia. Ma, evidentemente, tanta delicatezza non ha trovato albergo nelle scelte dell’assessore. Io ho solamente esternato amarezza ed educata rabbia, chiedendo solo che fosse ricordato mio padre, che ha lavorato tanto per rendere più importante questa città
con quel museo e con molte altre iniziative volte sole ad esaltare i meriti di quei modicani che hanno contribuito a far conoscere Modica nel Mondo, come il Premio alla Modicanità… Nulla più”.

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