Violenza privata a Modica. Coniugi vanno assolto

L’accusatrice, Giovanna S., 60 anni, sosteneva che gli imputati l’avevano costretta a rimanere in auto per tre quarti d’ora. Il giudice monocratico, Antongiulio Maggiore, non ha creduto alla sua tesi ed ha assolto perché il fatto non sussiste due coniugi modicani, Pietro C. , 43 anni, e Veronica M., 34 anni, accusati di violenza privata. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva invocato la condanna a sei mesi di reclusione ciascuno. Il 28 settembre del 2007, la parte offesa, che si era costituita in giudizio attraverso l’avvocato Angelo Iemmolo, sarebbe entrata in un’area privata di condominio di Via Resistenza Partigiana, per parcheggiare la propria autovettura. Nel frattempo sopraggiungeva l’imputata Veronica M. con la bambina a bordo del suo veicolo, che, essendo residente, chiese alla controparte di uscire da quella zona privata. Ne scaturì un battibecco che coinvolse, poi, anche Pietro C. Secondo l’accusa, i due congiunti, che sono stati difesi dall’avvocato Giovanni Favaccio, dopo essersi alterati, non avrebbero consentito alla donna di scendere la veicolo tenendo pressato lo sportello, col fine di non consentire che l’auto venisse lasciata in sosta. Quando alla vicenda si pose fine, Giovanna S. decise di rivolgersi all’autorità giudiziaria. La sentenza, però, ha dato ragione ai due coniugi.

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