Domenica i funerali di Lucio Dalla

I funerali del cantautore Lucio Dalla si terranno nella sua Bologna domenica, giorno in cui il cantautore avrebbe compiuto 69 anni. Nella notte un gruppo di amici e stretti collaboratori di Dalla ha vegliato la salma nella cappella di Saint Roch, nel centro storico di Losanna, dove e’ stata trasferita dall’hotel Plaza di Montreaux poche ore dopo il decesso.

Nella foto, Dalla l’11 Ago 2006, alle  12, presso Caffè dell’Arte di Modica(foto giovanni antoci)


LUCIO DALLA: RICORDO IN CONSIGLIO, ‘LA SUA VOCE IN STRADA’

Per ricordare Lucio Dalla, il progetto a cui stanno pensando gli amici non e’ di far si’ che gli sia intitolata una strada o una piazza (“perche’ Lucio merita di piu”), ma di “sonorizzare”, tutte le sere al tramonto, con la sua voce, la centrale Via D’Azeglio dove abitava: “affinche’, alla fine della giornata, la sua voce accompagni “chi passera’ per quella strada, cerniera tra la sua casa e quella Piazza dove cantava “e se non ci sara’ piu’ gente come me voglio morire in piazza Grande”. Lo ha detto in consiglio comunale a Bologna, al termine di un commosso ricordo, il consigliere e amico del cantante scomparso Benedetto Zacchiroli. Al termine dell’intervento, il consiglio ha osservato un minuto di silenzio. Zacchiroli ha concluso dicendo che “la citta’ e’ pronta ad accogliere con tutti gli onori chi ci ha reso fieri di essere bolognesi”. “Ieri sera – ha detto Zacchiroli, che ha definito Dalla un amico, un fratello, un padre – tornando a casa pensavo: e’ come se mancasse qualcosa in citta’. Manca qualcosa. Lo cerchi, ti guardi in giro, e non capisci cos’e’.
Il Nettuno e’ al suo posto, l’Asinelli e la Garisenda son sempre li’, san Petronio e’ impacchettata ma c’e’, in piazza santo Stefano le chiese son sempre sette… poi ascolti i discorsi delle persone, le parole nelle strade, quelle tra i tavolini dell’aperitivo e ti accorgi che la citta’ e’ colpita nel profondo, nelle pieghe piu’ riposte della sua identita’, che e’ quella culturale. Realizzi lentamente ma con chiarezza quanto Lucio Dalla fosse un patrimonio comune, un patrimonio condiviso che partendo da Bologna e dai suoi tetti ha viaggiato per il mondo intero. Te ne accorgi quando arriva a telefonarti l’ambasciatore del Brasile per dirti che il suo Paese e i suoi cantanti piangono la morte di un’amico che aveva il nome di Gesu’ Bambino”. Zacchiroli ha ricordato anche che Lucio Dalla “incarnava in un sol colpo Bologna, i bolognesi e la bolognesita’: Lucio e’ la citta’ – ha concluso il consigliere – Bologna ha imparato a volere bene a un figlio prodigio che e’ cresciuto tra le sue strade, tra le sue strade ha imparato quei valori di liberta’ e bonomia che messi in poesia ha cantato, e che con lui abbiamo cantato e fischiettato centinaia di volte”.

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