Modica, giro di assegni rubati. In carcere un dipendente comunale, un ex dipendente e un disoccupato

Tre persone sono state arrestate nella notte dai carabinieri per riciclaggio di assegni rubati e truffe varie. Si tratta di un dipendente comunale di Modica, Emanuele Avveduto, 51 anni,  un pensionato(ex dipendente comunale)Marcello Gugliotta, 51 anni,  e un discoccupato, Massimo Arrabito, 45 anni. I tre sono ai domiciliari.
Un giro complesso di ricettazione e truffe a più persone. E’ quello che ha portato all’emissione dei tre ordini di custodia cautelare ai domiciliari. Arrabito è stato raggiunto dal provvedimento mentre era già alla restrizione a casa per l’indagine riguardante un’estorsione a luci rosse. Giovedì sera i Carabinieri della Compagnia di Modica, a parziale conclusione delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito i provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del Tribunale a carico dei tre, accusati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di assegni rubati e alla commissione di successive truffe. L’indagine era partita nel 2009 in conseguenza della denuncia presentata da una delle vittime ed ha permesso di accertare che “il sodalizio criminoso” aveva utilizzato nel tempo numerosi assegni rubati e privi della necessaria copertura, firmandoli all’atto della loro emissione con false generalità, allo scopo di ripianare le situazioni debitorie nelle quali versavano a causa del loro sregolato stile di vita, caratterizzato, soprattutto, dal vizio per il gioco d’azzardo e per le scommesse online. L’operazione è stata illustrata ieri mattina dal Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, presenti il comandante provinciale dei carabinieri Salvo Galliano, il capitano Alessandro Loddo e il tenente Gianluca Muscatello, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Fallica, e il Sostituto Commissario di Polizia della sezione “Giudiziaria” della Procura, Carmelo Sammito. In buona sostanza sarebbero stati acquistati da terzi assegni, al costo di circa mille euro a carnet, di provenienza furtiva o, comunque, illecita che venivano anche utilizzati per ripianare debiti spesso consistenti con imprenditori modicani che avevano prestato denaro. L’associazione aveva messo in piedi un vero e proprio giro di assegni scoperti che erano denunciati smarriti prima che fossero posti all’incasso dagli aventi causa, evitando, quindi, il conseguente protesto dei traenti. “Le indagini – ha spiegato il tenente colonnello Galliano – hanno permesso di individuare almeno dieci vittime di questo giro di assegni falsi a garanzia di crediti mai saldati dai tre arrestati”. Ulteriore illecito commesso dall’associazione è stato riscontrato ai danni di una compagnia assicurativa presso la quale è stato denunciato falsamente un sinistro stradale mai avvenuto e per il quale i consociati avevano persino alterato referti medici e prodotto documentazione e prove testimoniali mendaci al fine di ottenere un ingiusto risarcimento danni. “Riteniamo – ha detto il Procuratore Puleio – che non sia stata un’attività estemporanea ma, invece, è stata messa su per sostenere un tenore di vita sproporzionato rispetto alle loro possibilità. L’attenzione dei carabinieri e della guardia di finanza su questo fronte è alta in un territorio con criminalità non aggressiva ma di natura economica”. Sequestrati venti assegni e titoli cambiari per complessivi duecentomila euro(alcuni dei quali raggiungevano singolarmente la somma di cinquantamila euro). Dieci i casi di persone truffate a Modica e a Scicli. “Abbiamo eseguito – ha spiegato il capitano Loddo – diciotto perquisizioni nel circondario e sei intercettazioni telefoniche”. Gli assegni erano consegnati a garanzia di denaro contante ed erano oggetto di furto in provincia di Catania. Nel corso delle cosiddette indagini tecniche è emerso un giro molto più ampio come, di fatto, emergerebbe dalle intercettazioni. “Importante – in queste situazioni – ha rilevato il colonnello Fallica – è la collaborazione dei soggetti offesi. Quando questa c’è si raggiungono risultati soddisfacenti com’è nel caso in questione”.

foto andrea maltese

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