Ragusa: Sgominata dalla Polizia di Stato banda di pregiudicati della Brianza, capeggiata da un vittoriese, specializzata nell’assalto alle casseforti di ipermercati ubicati in varie regioni d’Italia

Il personale della Squadra Mobile di Ragusa, unitamente alla Squadra Mobile di Milano ed al Commissariato P.S. di Monza ha tratto in arresto Giuseppe Nifosì di 35 anni , Pasquale Lombardo di 36 anni, Salvatore Langella di 26 anni, Antonio Lombardo di 51 anni, Roberto Ciccarelli di 24 ann, Gaetano Valentino Bufalino di 43 anni e Fulvio Ferrò di 45, tutti residenti in Brianza, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti .
Gli arresti sono stati effettuati a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Avezzano Maria Proia, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Guido Cocco. I provvedimenti restrittivi costituiscono il positivo epilogo della complessa e variegata attività info – investigativa esperita dalla Squadra Mobile di Ragusa , sotto le direttive del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la D.D.A. di Catania. Lucio Setola, il quale aveva già richiesto a quel Gip le misure cautelari, che ha preso le mosse dal monitoraggio di Nifosì pluripregiudicato di Vittoria, contiguo agli ambienti della malavita organizzata del centro ipparino, da qualche anno stabilitosi a Carate Brianza, dove aveva assunto il ruolo di leader del pericoloso sodalizio criminale, “reclutando” soggetti con precedenti penali specifici, anch’essi residenti nel nord Italia. Successivamente alla conclusione delle indagini, è stata disposta la trasmissione degli esiti investigativi alla Procura delle Repubblica di Avezzano poiché competente per territorio, essendo stato commesso in quel centro il primo dei quattro furti scoperti portati a termine dalla banda. Alla consorteria criminale gli investigatori hanno attribuito con ragionevole certezza, quattro furti compiuti a Avezzano, Lecco, Varese e Casalpusterlengo, rispettivamente ai danni di diverse attività commerciali, per un valore di 150.000 euro. Dopo le formalità di rito, i malviventi sono stati tradotti presso la casa circondariale di Monza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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