Modica, “Forconi”. Il Movimento di protesta si tinge di “rosa”

“Dopo il presidio di gennaio è nata la voglia di aiutare il Movimento dei Forconi” esordisce così Debora Cannella, “ci rendiamo conto che noi donne diamo serenità, razionalità agli uomini”. Queste le “voci” delle “Donne Forconi”, nel battesimo che si è tenuto sabato pomeriggio, in conferenza stampa, in un noto albergo Modicano.
Per Samanta Colombo “bisogna che tutte le donne si risveglino, il nostro è un appello a loro, alle loro coscienze, alla loro voglia di fare e di scommettersi”. “Non potevamo più stare a casa con le mani in mano” afferma Debora Cannella, “volevamo uscire per affiancare gli uomini, i nostri mariti, i nostri padri. Ecco perché nascono le “Donne Forconi”, il primo movimento femminile dei Forconi parte da qui, da Modica, dalla nostra provincia e vogliamo che si espanda in tutta la regione, a macchia di leopardo, fino a coprire tutte le nove province siciliane”.
Per Giusi Liuzzo, sciclitana molto vicina al leader Ferro, “dobbiamo dare la nostra mano, gli uomini hanno bisogno di noi. Io ho da subito sposato la causa dei Forconi e del nostro leader. Vogliamo che le cose cambino, siamo pronte per la manifestazione di Palermo, per far sentire la nostra voce fino (anche se speriamo che non ce ne sia il bisogno), a trascorrere fuori casa la notte; i mariti capiranno che lo facciamo per i nostri figli, per dare loro un futuro migliore; oggi non c’è più il problema di arrivare a fine mese, oggi il problema è superare i primi quindici giorni”.
Domenica mattina, invece, si è tenuto un comizio molto partecipato in Piazza Matteotti a Modica. Per il leader del movimento dei Forconi, Mariano Ferro: “La manifestazione di giorno sei marzo sarà una tappa fondamentale. L’abbiamo definita “La Spallata” perché è questa che vogliamo dare a questo Governo ed a questo Parlamento Siciliano che non rappresenta la nostra voce, le nostre istanze. “La rivoluzione culturale” continua Ferro, “è iniziata quando, nella settimana del blocco della Sicilia, scesero in strada spontaneamente i cittadini siciliani che chiedevano una migliore qualità della vita”.
“Oggi siamo alla fase tre, la fase due è stata rappresentata dalle trattative del Governo. Questa è l’ultima fase, quella in cui devono arrivare le risposte”.

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