Venditrice-truffatrice di libri. La Procura di Modica la cita a giudizio

Decreto di citazione a giudizioper la trentaseienne M.T., accusata di truffa commessa con la vendita di prodotti editoriali e di abuso di fogli firmati in bianco. Lo ha emesso la Procura della Repubblica di Modica a conclusione delle indagini partite alla fine di novembre del 2010, quando la parte offesa presentò querela per truffa. La donna, infatti, avrebbe indotto in errore R.B., , presentandosi quale dirigente del gruppo editoriale Utet – De Agostini inviata in Sicilia per una migliore gestione della clientela della parte Orientale e soprattutto della Provincia di Catania, vendendogli due copie del “Dizionario dei Sinonimi e dei Contrari” in due vesti tipografiche diverse (GDE – GDEA), facendogli firmare il relativo contratto, promettendogli in omaggio l’invio di un libro dal titolo “Il Beato Angelico”, facendogli, quindi, sottoscrivere in bianco dei fogli, di cui alcuni con l’intestazione Utet – Santander ed altri soltanto Utet. Dopo una decina di giorni, col pretesto che le servivano per completare l’“operazione” , avrebbe chiesto e ottenuto da R.B. la sottoscrizione in bianco di altri moduli, in quanto i precedenti, a suo dire, presentavano delle imperfezioni ed andavano sostituiti. Con questo si sarebbe procurata l’ingiusto profitto della provvigione per la vendita dell’opera “Il Beato Angelico”, per un importo di 4.590 euro nonché di altre opere editoriali per un costo di dodicimila euro circa, con relativo danno per la parte offesa, che non ne aveva mai ordinato l’acquisto. Tutto questo si sarebbe verificato, secondo le indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, a Modica tra agosto e ottobre 2010. La donna, poi, abusando dei fogli e dei moduli firmati in bianco dalla parte offesa, dei quali aveva il possesso quale presunto dirigente del gruppo editoriale Utet – De Agostini della Provincia di Catania, li avrebbe utilizzati compilandoli indebitamente in ogni loro parte a nome della parte offesa, con la conseguenza che quest’ultima risultava avere acquistato inconsapevolmente l’opera “Il Beato Angelico” e altre opere editoriali per oltre sedicimila euro. La querela fu presentata il 26 novembre 2010.

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