Catania. Venti milioni di beni sequestrati a Giovanni Puma, imprenditore modicano del settore trasporti

Venti milioni di beni sequestrati sono stati sequestrati a Giovanni Puma, imprenditore modicano che opera nel settore trasporti. L’uomo che ha l’azienda da anni a Catania è stato destinatario di provvedimento di sequestro di beni e aziende perchè le sue aziende, tra cui la “Puma trasporti”, sarebbero riconducibili a un boss mafioso.
L’operazione è stata eseguita stamani dalla Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta ed ha interessato Catania e Milano. E’ stata un´operazione antiriciclaggio avviata dopo il commissariamento della Banca di Credito Cooperativo So.Fi.Ge. di Gela, avvenuto nel 2005. Le investigazioni, coordinate dal procuratore aggiunto Domenico Gozzo, hanno permesso di accertare 33 casi di riciclaggio, facendo emergere il coinvolgimento di decine di società di capitale, alcune delle quali aventi sede in paradisi fiscali. Destinatario del provvedimento l´imprenditore modicano Giovanni Puma, da un ventennio residente a Catania. Le aziende di Puma, secondo le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, sarebbero da ricondurre nella disponibilità del boss “Piddu” Madonia.

Giovanni Puma, figlio di un ex consigliere comunale, faceva parte della società del Modica Calcio negli anni 1976-77, con l´allora presidente Carlo Catania. Puma avrebbe voluto rientrare nella dirigenza rossoblu sotto la presidenza di Antonio Aurnia nel 2004-2005, ma la richiesta fu respinta proprio per i presunti collegamenti di Puma con ambienti malavitosi.

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