Tentata violenza sessuale all’Ufficio Postale di Scicli. La vittima in aula racconta la vicenda del suo capufficio

Per due ore è stata tenuta sotto pressione con domande del pubblico ministero, Gaetano Scollo, e della difesa. Udienza a porte chiuse per l’audizione della parte offesa, la dipendente delle poste di Scicli, un’avvenente quarantenne, che si è costituita parte civile nel processo davanti al Collegio penale del Tribunale di Modica(presidente Antongiulio Maggiore, a latere Elio Manenti e Francesco Chiavegatti)attraverso l’avvocato Mario Caruso. Imputato è G.M., 56 anni, all’epoca dei fatti direttore dell’Ufficio postale di Scicli, difeso dall’avvocato Guglielmo Manenti, accusato di tentata violenza sessuale aggravata e ingiurie continuate ai danni della donna, una dipendente dello stesso ufficio. Nel procedimento si è costituito parte civile il sindacato Cisl, nel quale era iscritta la presunta vittima, attraverso l’avvocato Giuseppe Lanza. Secondo l’accusa mossa dalla donna, il responsabile dell’Ufficio le avrebbe promesso un avanzamento di carriera, a patto che lei fosse “accondiscendente” alle sue proposte che erano di natura sessuale. Al rifiuto della dipendente, l’imputato l’avrebbe offesa in maniera anche pesante. In un’occasione, l’uomo avrebbe tentato di stuprare la donna in ufficio. I fatti si sarebbero verificati nel 2008, ma la denuncia fu presentata l’anno successivo. I magistrati, oltre alla parte offesa, hanno ascoltato due funzionari delle poste e una collega della quarantenne più che altro per avere dei riscontri dal momento che non erano presenti quando sarebbero state fatte le presunte avances. Mercoledì prossimo si tornerà in aula.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa