Comiso: Arrestati 3 romeni per furto di rame alla ex base militare

Stanotte a Comiso i Carabinieri della Compagnia di Vittoria, presso l’ex Base Nato hanno arrestato: Colibas Ionel, 28enne rumeno domiciliato a Comiso, celibe, bracciante agricolo; Gogu Adrian, 42enne rumeno, domiciliato a Comiso, coniugato, braccaiante agricolo e Danut Hanu, 51enne rumeno, domiciliato a Comiso, coniugato, bracciante agricolo. (Foto in basso)
A mettere i militari sulle tracce dei tre, un grosso taglio nella recinzione dell’ex Base Nato utilizzata dagli americani come struttura militare missilistica nucleare e che attualmente ospita il sedime dell’aeroporto civile. A notare il grosso squarcio nella rete metallica sono stati i Carabinieri della Stazione di Comiso durante uno dei servizi di controllo del territorio dei giorni scorsi: un taglio che avrebbe consentito ai malviventi di far passare un automezzo per un grosso carico di merce. Infatti il sopralluogo compiuto le notti scorse dai Carabinieri consentiva di scoprire oltre 1.350 kg di rame, gia’ preparati e sistemati in bobine per essere trasferiti. Il rame proveniva dai circuiti elettrici dei vecchi impianti missilistici nucleari e dei rifugi antiatomici americani, come noto dal 1991 dismessi. A questo punto i militari decidevano di non lasciare la zona per sottoporla invece a discreti servizi di osservazione, compiuti h24 nonostante le avverse condizioni metereologiche degli scorsi giorni. Fino a questa notte, quando una squadra di Carabinieri in borghese, da un posto di osservazione ha intercettato l’arrivo a piedi e l’introduzione nel sedime aeroportuale, attraverso l’indicata apertura nella recinzione, dei tre arrestati sorpresi, poco dopo, mentre con cesoie, tronchesi ed altri attrezzi da lavoro, hanno tagliato il rame per sistemarlo in apposite bobine. Nel corso dell’irruzione i Carabinieri, oltre a recuperare l’intero carico di rame, sequestravano detti arnesi da lavoro nonche’ tre torce. I tre arrestati, che devono rispondere di concorso in furto aggravato e di ingresso arbitrario in luogo ove l’accesso e’ vietato nell’interesse militare dello stato, sono stati associati alla casa circondariale di Ragusa e messi a disposizione del Pubblico Ministero competente, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa Marco Rota.
Stabilire il valore complessivo del rame rubato e’ difficile, atteso che il prezzo aumenta di volta in volta che si sale la lunga filiera illecita di ricettatori (rottamai, grossisti, depositi di import export ecc.) – specie nell’attuale difficile congiuntura economica mondiale e nell’altrettanto difficoltoso, anche per l’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine approvvigionamento del c.d. “oro rosso”- ma certamente sul mercato clandestino avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali impegnate in questo crescente business guadagni per alcune centinaia di migliaia di euro.

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