La rapina a mano armata nella gioielleria “Punto Blu”. Modica, i particolari

Non hanno rubato soldi ma solo oro e orologi i quattro malviventi incappucciati e vestiti allo stesso modo, jeans e giubbino scuro, che lunedi sera hanno messo a segno la rapina a mano armata ai danni della gioielleria “Punto Blu” di Corso Regina Margherita a Modica Alta, di proprietà di J.A..M., una donna venezuelana, che nell’occasione era assente. C’era il figlio trentacinquenne disabile, Enzo V., che stava servendo un cliente al momento dell’irruzione. I quattro, che parlavano siciliano ma, secondo quanto ha raccontato l’esercente, non modicano, non sono stati violenti. In un primo momento pare avessero intenzione di legare con dei lacci di silicone i presenti, poi mentre uno teneva sotto minaccia con la pistola il cliente, gli altri hanno costretto il trentacinquenne ad aprire la cassaforte. A questo punto hanno deciso di rinchiudere i due all’interno del bagno annesso al negozio senza legarli. Uno dei rapinatori, infatti, ha chiuso la porta senza però chiudere a chiave: si è limitato a tenerla accostata mantenendo la mano sulla maniglia mentre i suoi “compari” hanno svuotato la cassaforte dei gioielli e poi si sono impossessati degli orologi e di altri monili che si trovavano in esposizione. A questo punto si sono allontanati, non si sa da quale zona visto che il negozio si trova allocato in una parte di Corso Regina Margherita che consente la fuga per il Quartiere Costa, per la parte a nord di Modica Alta, per Corso Francesco Crispi, attraverso delle scale oppure per Via Colombo. Difficile capire anche se gli agenti del Commissariato e della Squadra Mobile del Ragusa stanno valutando alcune ipotesi. La “Scientifica” ha provveduto a rilevare le impronte, una delle possibilità potrebbe essere rappresentata dalle immagini registrate dalle telecamere dell’Unicredit che si trova venti metri più avanti e che potrebbero avere colto qualche frammento d’immagine. Il dato certo è che i rapinatori erano in quattro: bisognerà anche capire se ci possa essere stato un basista. La polizia sta vagliando anche l’ipotesi che possa essere stata la stessa gang che ha effettuato rapine a Comiso poiché il modus operandi sembra coincidere con quella di lunedì sera a Modica. Il bottino, com’è noto, è di ventimila euro.

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