PD, Calabrese: “La vicenda di Palermo, con la condanna degli ex presidenti al risarcimento, presenta molte analogie con quella di Ragusa. Invitiamo la Procura di Ragusa a verificare”

La sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha condannato gli ex presidenti del Consorzio intercomunale rifiuti energia e servizi (Coinres), che serve 22 comuni della provincia di Palermo, a risarcire all’ente un danno di quasi 3 milioni. Lo rende noto il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese. “Un caso – afferma – che presenta molte analogie con le 19 assunzioni co.co.pro. effettuate all’Ato ambiente Ragusa. La condanna, infatti, così come hanno sottolineato i magistrati contabili, riguarda gli illeciti commessi nelle procedure di assunzione di personale a tempo indeterminato, effettuate tra il 2006 e il 2007, in eccesso rispetto alle esigenze individuate nel piano industriale del consorzio e in violazione delle norme che imponevano il ricorso alle procedure di evidenza pubblica. Ma c’è di più. Le indagini, avviate dalla Procura regionale, sono state portate avanti nell’ambito delle molteplici vicende patologiche connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. Forse, alla luce di quanto accaduto a Palermo, varrebbe la pena che anche la Procura di Ragusa verificasse se si sono registrate anomalie. Giusto per essere tutti più tranquilli. Allo stesso tempo, invitiamo il collegio dei liquidatori di Ato ambiente Ragusa a trasferire alla Corte dei conti l’ammontare dei costi che hanno riguardato, in questi anni, i 19 assunti. Non dimentichiamo che mentre Coinres Palermo era operativo, cioè di fatto gestiva la raccolta dei rifiuti, l’Ato Ragusa in questo senso non lo è mai stato. Nessuno di noi vuole ergersi al ruolo di moralizzatore. Ma, allo stesso tempo, non possiamo fare finta di niente rispetto a situazioni che meritano di essere chiarite a trecentosessanta gradi e che ci vedono impegnati nella qualità di persone che fanno politica per passione ma soprattutto per impegno sociale. Per questo motivo lanciamo un appello ai sindaci soci, in particolare al sindaco di Ragusa, per dire definitivamente no e chiudere una volta per tutte questa mortificante vicenda”.

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