Abolizione o mantenimento delle Province? Diversi i punti di vista, da parte della popolazione. Crediamo che tutti siano per l’abbattimento dei costi della politica, ma le province , come si è detto, incidono solo dell’1,5 % sulla spesa pubblica.
Ci sembra interessante la proposta dell’Upi –Unione Province italiane- su come concepire il mantenimento delle Province, mediante una riforma equilibrata ed equa, che abbatte i costi e dà la possibilità ai cittadini di interloquire con gli enti direttamente, dal momento che le Regioni sono, a volte, territorialmente lontane e di difficile raggiungimento. I punti chiave della Proposta dell’Upi sono:
Città Metropolitane
Si assegna una delega al Governo ad emanare, entro 4 mesi dall’approvazione della legge, uno o più decreti legislativi per l’istituzione delle città metropolitane, nell’ambito di una regione, nelle materie previste dalla legge sul federalismo fiscale e per il riordino delle province, previo parere delle commissioni parlamentari competenti.
Entro un mese dall’approvazione della legge, attraverso un accordo in Conferenza Unificata, sono definiti gli indici demografici, geografici ed economici per la delimitazione delle aree metropolitane e delle circoscrizioni provinciali in ogni regione.
Entro due mesi dalla definizione dell’accordo in Conferenza unificata, i comuni del territorio, secondo quanto previsto dall’articolo 133 della Costituzione, si aggregano nelle nuove circoscrizioni provinciali o metropolitane, nel rispetto del principio di continuità territoriale.
Il territorio della città metropolitana coincide con il territorio di una o di più province.
La città metropolitana acquisisce tutte le funzioni della provincia e le funzioni del comune capoluogo di ambito metropolitano; ad essa sono attribuite le risorse umane, strumentali e finanziarie inerenti alle funzioni trasferite, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
La città metropolitana prende il posto della provincia e del comune capoluogo e si articola al suo interno in comuni metropolitani.
Queste le principali novità previste dalla proposta, per quanto riguarda le Province e il riordino dell’amministrazione statale e regionale.
Ciascuna provincia deve avere una dimensione adeguata dal punto di vista demografico, territoriale ed economico, per l’esercizio delle funzioni fondamentali previste dalla Legge sul federalismo fiscale.
Per razionalizzare le circoscrizioni territoriali, lo Stato e le Regioni a Statuto speciale procedono alla riduzione del numero delle Province e alla ridefinizione delle circoscrizioni provinciali, anche in conseguenza dell’istituzione delle città metropolitane.
Conseguentemente alla nuova delimitazione delle circoscrizioni provinciali e metropolitane, vengono accorpati gli uffici territoriali del governo.
Si prevede che le funzioni amministrative siano esercitate dai Comuni, dalle province e dalle città metropolitane: si eliminano quindi tutti gli enti o le agenzie statali, regionali e degli enti locali.