Legge su Ibla. Modica, D’Antona e Minardo non concordano?

Continua a tenere banco la questione relativa al rifinanziamento della legge su Ibla.
“Ci associamo a quanti in tutti questi anni si sono battuti per dotare di risorse una legge frutto della intuizione di Giorgio Chessari”, – dichiara il Consigliere di Sel, Vito D’Antona – che ha garantito in trent’anni la rivitalizzazione e il recupero di Ragusa Ibla. Tuttavia ci sembra che i tempi siano maturi per ripensare all’utilizzo di importanti finanziamenti, rafforzando le legittime richieste della città di Ragusa, mediante l’estensione dei benefici previsti dalla Legge su Ibla anche ai comuni siciliani che sono stati riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’Unesco”.
A sostegno di questo obiettivo – continua D’Antona – in questi ultimi anni si sono succedute diverse posizioni politiche ed istituzionali; in primo luogo il Consiglio Comunale di Modica, che all’unanimità a febbraio del 2010 approvava un Ordine del Giorno con il quale si invitava l’Amministrazione Comunale ad avviare con i Parlamentari regionali le opportune iniziative tese a verificare la fattibilità della estensione dei benefici della Legge su Ibla anche ai comuni patrimonio dell’Umanità.
Inoltre, quasi tutti i Parlamentari della provincia, in tempi diversi si sono espressi favorevolmente fino ad assumere iniziative nella stessa direzione, come la presentazione di appositi disegni di legge.
“Proponiamo, pertanto, – conclude D’Antona – che il dibattito di questi giorni possa condurre ad un impegno straordinario ed urgente a favore dei comuni della Sicilia che hanno necessità di tutelare l’immenso patrimonio pubblico e privato”.
“Proprio mercoledì notte è stata approvata in Commissione Bilancio all’Assemblea Regionale l’emendamento per il finanziamento di quattro milioni di euro in favore della legge su Ibla.” Afferma il Deputato Regionale dell’Mpa Riccardo Minardo che continua “ho presentato, inoltre, due emendamenti parlamentari, per il recupero dei siti Unesco: per Modica tre milioni e per Scicli, due milioni”.
Ma già c’è chi si interroga: “non sarebbe stato più semplice ed utile, se ci fosse stata l’effettiva volontà di operare nella direzione dell’allargamento dei privilegi della legge su Ibla, presentare un unico maxi emendamento (così da inserirlo direttamente in finanziaria) che contenesse già i benefici in favore dei siti dell’Unesco, come i comuni di Modica e Scicli?”

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