RAGUSA, COMMISSIONE SVILUPPO ECONOMICO Distefano: “Martellante la richiesta d’aiuto da parte delle piccole imprese. Scattata una fotografia della realtà locale e quasi tutte sono in difficoltà”

“Solo nell’ultima settimana il numero di piccole imprese che si sono rivolte alla nostra commissione è stato pari a dieci. Tutte hanno avanzato richiesta di informazioni sul tipo di aiuto per la crescita occupazionale che l’organismo consiliare potrà assicurare. Ma al di là degli interventi, che certo non siamo abilitati a portare avanti, essendo la nostra una realtà consultiva, fa sensazione questa spasmodica ricerca d’aiuto rivolta alle istituzioni da parte del substrato produttivo del nostro territorio. Indice di un allarme sociale che diventa sempre più consistente con il passare dei giorni”.
E’ questo il senso dell’intervento fatto dal presidente della commissione Sviluppo economico al Comune di Ragusa, Emanuele Distefano, rispetto alla mancanza di prospettive per il rilancio della crescita territoriale, strettamente connesse alla crisi che imperversa su tutto l’ambito nazionale e che, in provincia di Ragusa, sta conoscendo, forse, la fase più intensa. “E’ anche sintomatico – aggiunge Distefano – scandagliare le problematiche delle ditte che hanno lanciato questa richiesta d’aiuto. In pratica, prendendo come campione queste dieci imprese, quattro hanno già i propri dipendenti in Cassa integrazione ordinaria e ammettono che, se non si risolve qualcosa, al termine del periodo di utilizzo degli ammortizzatori sociali, saranno costretti a licenziare. Due imprese, sempre tra le dieci in questione, hanno già effettuato dei tagli al personale, nell’ordine di 1-2 unità mentre le altre quattro hanno inoltrato istanza per l’utilizzo della Cigo e sono in attesa di risposte da parte degli istituti previdenziali competenti. Un panorama assolutamente desolante considerato che, nei casi in questione, anche se assolutamente limiti, emerge tutta la difficoltà di un contesto produttivo, quello della città di Ragusa, che mai prima d’ora si era trovata a fronteggiare una simile situazione. E aggiungo, inoltre, che delle dieci aziende, la metà si trovano in difficoltà con esposizioni bancarie e con il pagamento dei mutui e non sanno se, nel corso dell’anno, riusciranno ad onorare i propri debiti. Ecco perché, alla luce dei dati raccolti, seppur parziali, che però testimoniano le problematiche galoppanti relative in modo trasversale a tutti i comparti, è opportuno che, su spinta della commissione Sviluppo economico, si valuti la necessità di creare un tavolo per affrontare, nella maniera più rapida, le questioni relative al futuro delle imprese legate al territorio. Altrimenti, tra poco, non avremo alcuna economia di cui parlare”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa