Consiglio Comunale di Modica. Question time e voto infruttuoso sul riconoscimento di un debito fuori bilancio. Seduta sciolta per mancanza del numero legale

Un’ora di question time e un affrontato un solo riconoscimento di un debito fuori bilancio con votazione infruttuosa. La seduta del consiglio si scioglie per mancanza del numero legale. Presenti sedici consiglieri, il Presidente del consiglio comunale introduce la question time.
Il consigliere dell’Mpa Leonardo Aurnia presenta un’interrogazione relativa alla ripavimentazione della Via Torre Cannata ( Chiesa Trinità) necessaria per il ripristino dei luoghi dopo la posa in opera di una conduttura elettrica la cui copertura non è stata fatta a regola d’arte e chiedere all’impresa di re intervenire sui luoghi.
L’Assessore Giuseppe Sammito replica che l’impresa non ha seguito i lavori a regola d’arte e quindi deve risistemare il sito, su questo assume un impegno preciso anche perché la consegna dei lavori va fatta quando questi sono realizzati a regola d’arte. Si riserva di tornare in aula con una risposta precisa: in danno dell’impresa oppure farlo in altro modo. L’interrogante si dichiara soddisfatto della risposta ma rileva che andrebbe responsabilizzare chi alla fine collauda le opere pubbliche.
Il consiglio Vito D’Antona illustra una interrogazione, presentata con il consigliere Nino Cerruto, sul rischio idrogeologico della Via Trani dove dovrebbe sorgere un immobile.
Fa una cronistoria della vicenda e fa riferimento alla realizzazione di un edificio in un’ area sottostante la Via Trani dove si convogliano le acque della Sorda per defluire nell’alveo di Via San Giuliano. La zona, classificata come B, presenta però un rischio per gli edifici e quindi per la pubblica incolumità. Su quella concessione si era assunto impegno che sarebbe stato investito il consiglio e i consiglieri comunali che avevano posto il problema. Nessuno degli interessati fu invitato alla riunione che si tenne tra amministrazione e impresa sulla vicenda. Da qui la questione è stata riproposta con un’interrogazione. Il 6 febbraio è stata rilasciata la concessione edilizia e sono iniziate i lavori. Il 10 di febbraio l’ufficio urbanistica trasmette all’ispettorato forestale la pratica e non si capisce il perché se tutto era stato considerato in ordine. L’ispettorato indica specificatamente che nessun cambio dei luoghi va fatto al fine di garantire il deflusso delle acque.
A cosa fatte viene difficile intervenire anche se non si può soprassedere al diritto dei cittadini.
Sarebbe stato necessario un sopralluogo congiunto per mettere una parola certa su questa vicenda. Non ci può affidare solo ad una perizia di parte per capire che sarà garantito il deflusso delle acque su una materia così delicata. Chiede al Sindaco di intervenire convocando gli enti preposti per fare, adesso, chiarezza sulla vicenda.
L’Assessore alle Opere Pubbliche Giuseppe Sammito si dichiara completamente d’accordo e annuncia che domani si può fare un sopralluogo tecnico con l’ufficio e successivamente con l’ispettorato forestale e gli altri enti interessati per valutare in modo oggettivo, il rischio idrogeologico della zona e porre così un punto fermo chiaro a questa vicenda.
Il Sindaco ritiene che non va bene il fatto che l’amministrazione è superficiale e poi arriva un consigliere e pone la questione. Sottolinea che quando ha saputo della questione ha convocato l’ufficio tecnico per verificare la bontà dei passaggi, incontri con l’assessore, con l’UTC e i cittadini e gli hanno garantito che tutti i pareri erano a posto. Non poteva convocare una nuova conferenza di servizio in approssimazione del rilascio della concessione vista la diffida dell’impresa.
Il Sindaco ha avvertito il dirigente che in caso di revisione della pratica, attraverso i futuri sopralluoghi come da impegno assunto dall’assessore, e ci si accorge che qualche cosa non andava bene assumerà i provvedimenti del caso.
Il consigliere Nino Cerruto prende atto della risposta dell’amministrazione e sottolinea che l’ufficio per rilasciare la concessione non può fondarsi solo su una perizia di parte. Bisogna dare una disposizione chiara agli uffici che sono necessarie perizie terze.
Sempre il consigliere Nino Cerruto presenta una interrogazione sulla distribuzione dell’acqua che è migliorata in città con notevole ribasso sui costi, di circa dieci volte, e l’attivazione della clorazione.
Le criticità sono in capo alle dipendenze di erogazione con il Consorzio delle paludi di Ragusa per la distribuzione delle acque della Diga Santa Rosolia in termini di manutenzione della rete. Poi sarebbe necessario intercettare i finanziamenti europei per la rete del centro storico, poi la messa in opera dei tre pozzi privati per Modica Alta e quello di c.da Catarrì per frigintini e una unica cabina di regia per garantire un più efficiente servizio idrico.
L’Assessore Giuseppe Sammito ritiene giusta l’idea di una cabina di regia unica sulle risorse idriche
In quanto si tratta di un’importante problematica anche attraverso la istituzione di una commissione snella costituita da consiglieri e amministrazione. Sulla Sorda si è avanti con l’accordo con le imprese per due pozzi in più che daranno una quantità di acqua più consistente. Entro l’estate alla Sorda si avrà più erogazione idrica e anche Modica Ata sarà attenzionata.
L’Assessore alle manutenzioni Tato Cavallino informa che sulla sorgente Catarrì c’è un impegno di spesa di 36 mila euro che presto diventerà esecutivo.
L’interrogante si ritiene soddisfatto delle risposte ma ritiene che bisogna intervenire presto.
Il capogruppo di Modica al Centro, Giorgio Stracquadanio illustra una interrogazione sui fondi Fas, linea d’azione 7.2 b del programma attuativo, dei progetti ammessi e non ammessi pubblicati dall’assessorato regionale all’economia in ordine alla realizzazione di infrastrutture per opere idrogeologiche e ambientali. Per gravi difetti documentali non stati ammessi due opere: la rete distribuzione del gas Metano di frigintini per 7 milioni di euro, e il consolidamento e messa in sicurezza delle grotte di Milano –Palermo e dei costoni limitrofi. Il sindaco, in data 15 dicembre ha replicato alla Regione con una relazione giudicata inconsistente e minacciosa parlando di un risarcimento danno.
Gli interroganti chiedono di sapere se l’amministrazione ha informato il consiglio sulla esclusione, se l’opposizione è stata depositata entro i termini e se esiste una copia protocollata che lo attesti, quali provvedimenti sono stati assunti avverso ai responsabili dell’errore, in che modo il Comune intende realizzare l’impianto di metanizzazione e la messa in sicurezza il costone roccioso soprastante la popolosa area del quartiere Milano – Palermo così come impegno assunto con i residenti.
L’Assessore Giuseppe Sammito rassicura che nessuna minaccia è stata rivolta alla Regione e sottolinea che la pratica di frigintini ha buone ragioni per riprendere la pratica: sono stati assegnati termini esigui per la presentazione dei progetti da parte dell’assessorato. Poi la commissione di valutazione ha commesso un errore atteso che il progetto è stato approvato dal RUP (responsabile unico del procedimento).L’amministrazione è in contatto con gli uffici dell’assessorato per trovare un modo perché le ragioni dell’ente possano essere prese in considerazione. Nella Gazzetta Ufficiale ci sono fiori di progetti che sono stati esclusi perché certamente c’è stata una saturazione nei finanziamenti.
Si sa che i progetti esclusi saranno rifinanziati. Il governo nazionale ha fatto una verifica e una ricognizione alla Regione per consentire risorse aggiuntive per finanziare altri progetti. Si riserva l’assessore Sammito di ulteriormente relazione al consiglio comunale perché le due opere possano essere finanziati.
Il consigliere Stracquadanio registra che non c’è un rapporto diretto con il Governo regionale malgrado la vicinanza politica di questa amministrazione; come mai nella fase istruttoria non si è intervenuto e prende atto di questo.
Ritiene che il RUP non ha dato l’assenso al progetto in linea tecnica e poi i progetti sono stati presentati in ritardo. Bisognava intervenire nei tempi previsti. E’ stata persa una grossa occasione per finanziare due opere. Si dichiara insoddisfatto ma si dichiara speranzoso.
Vengono anticipati i punti relativi ai riconoscimenti dei debiti fuori bilancio. Il Presidente del consiglio comunale rileva che un commissario ad acta ha fatto, motu proprio, un riconoscimento dei debito fuori bilancio e l’amministrazione ha fatto passare i 60 giorni e subito è stato soddisfatto il debito. Si dovrebbe agire diversamente e fare in modo che i commissari non si insediano e portare le delibere in consiglio ed evitare così aggravi.
Si passa al riconoscimento del debito fuori bilancio dell’Università di Studi di Catania per un importo di € 22 mila e trecento. Il Presidente del consiglio rileva, sulla scorta di un intervento del consigliere Vito D’Antona, e denuncia il fatto che i dirigenti devono portare in commissione allegati e atti a supporto delle delibere e questo, malgrado i richiami del segretario generale, non viene fatto.
Stessi limiti sulla inesistenza di atti denuncia il consigliere Giovanni Migliore e per tale ragioni sono costretti a fornire un parere contrario in commissione. Il punto ai voti ottiene due favorevoli, quattro contrari e sei astenuti. La proposta è infruttuosa e il riconoscimento tornerà in consiglio la prossima seduta. La seduta si scioglie, sul voto del successivo riconoscimento del debito fuori bilancio. A questo punto per mancanza del numero legale.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa