Caritas, Modica. Nel segno della visita continua il gemellaggio con l’Aquila Il 2 e 3 aprile incontri a Modica con il seminarista Federico Palmerini e l’animatore Caritas Francesco Bergamotto

Un gemellaggio che continua quello tra la Caritas di Noto (con un particolare impegno della parrocchia San Pietro e della Casa don Puglisi di Modica) e la parrocchia Maria Assunta di Paganica, storica e popolosa frazione dell’Aquila passata, dopo il terremoto, da 5.000 a 11.000 per la presenza delle case prefabbricate che hanno accolto persone proveniente da tutte le frazioni circostanti. Un gemellaggio nel segno della visita, come scrive sul giornale del Seminario di Noto il seminarista modicano Alessandro Blandino. Per condividere tensioni ideali, insieme a piccoli aiuti concreti capaci di rispondere ad esigenze reali, proprio perché colte all’interno di una relazoine di amicizia. E nel segno della visita, della condivisione della fede e della ricerca della giustizia e della pace, nei primi giorni della settimana santa saranno a Modica il seminarista Federico Palmerini e il giovane animatore della Caritas dell’Aquila Francesco Bergamotto. Conosciuti durante il primo campo Caritas successivo al drammatico terremoto, sono stati capaci subito di guidare la delegazione modicana nella conoscenza non solo dei problemi ma anche dei valori e dei sentimenti della gente di Pagnica. Durante le giornate modicane visiteranno alcune esperienze di solidarietà del nostro territorio e interverranno all’adorazione comunitaria del lunedì e martedì santo, nella chiesa di San Pietro alle ore 19. Si pensa intanto a due momenti di incontro più largo da realizzare nei mesi estivi. Una parte della quaresima di carità poi andrà per l’arredamento del Centro di comunità di Paganica, importante in questo momento in cui – a tre anni dal terremoto del 6 aprile 2009 – si vuole ricostruire anzitutto il tessuto comunitario, ridare alla gente luoghi in cui sia possibile riunirsi. Nell’abbraccio fraterno, così come raffigurato nella bella icona della Madonna, “scritta” dalle Clarisse di Paganica e custodita nella cappella della Casa di accoglienza don Puglisi di Modica.

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