Il Tribunale di Modica “appeso” a un filo sottile. Ieri tavola rotonda. C’era il sottosegretario Mazzamuto. Assente Lombardo

In un teatro Garibaldi gremito in ogni ordine e posti, si è rischiata ieri la contestazione alla quale ha posto immediatamente fine il moderatore della tavola rotonda, Salvatore Campanella. Le parole del sottosegretario Salvatore Mazzamuto hanno tuonato nella struttura teatrale come de profundis per il Tribunale di Modica. La popolazione del Comprensorio di Modica è al di sotto dei numeri necessari. Ci sono 4600 pratiche annue ed il carico di lavoro per magistrato è inferiore al parametro nazionale. Il tribunale di Modica, sulla base dei dati snocciolati ieri, è ultimo nella graduatoria del distretto del tribunale di Catania. C’è, però, lo spiraglio della proposta di legge dell’ex parlamentare de I Popolari, Antonio Borrometi, che ieri ha “rispolverato la questione che porta avanti da anni ovvero l’allargamento della circoscrizione con l’inserimento di Avola, Noto, Pachino, Portopalo e Rosolini. Molte le personalità presidenti,insieme a una larga rappresentanza dell’avvocatura modicana e siracusana. “I numeri contano – ha detto Mazzamuto – e con essi bisogna confrontarsi”. Il sottosegretario tuttavia è stato anche propositivo e non ha chiuso la porta in modo definitivo anche perché, ha lasciato capire tra le righe, di non condividere la legge voluta dal governo Berlusconi e che quello attuale ha ereditato ed alla quale è chiamato a dar corso. Modica ha dalla sua la bontà dell’infrastruttura, moderna, funzionale ed efficiente. C’erano Giuseppe Tamburini, presidente del Tribunale di Modica, Walter Pompeo, presidente dell’Ordine dei Fori Minori, Giuseppe Gennaro presidente dell’O.U.A.(organismo unitario dell’avvocatura) e poi il presidente dell’Ordine Forense di Modica, Ignazio Galfo, delle Camere Penale e Civile Giuseppe Rizza e Vincenzo Rizza, sindacati, politici. “Ho molto apprezzato i toni del dibattito di quest’oggi – ha detto l’Assessore regionale, Mario Centorrino -. Mi fa piacere avere ascoltato proposte valide e concrete. Il principio che la Regione vuole attuare è quello relativo al binomio costi-benefici, poiché limitare i Tribunali ad una questione provinciale è un fatto assai anacronistico ed assolutamente superato. Il Governo regionale, interverrà al di là delle proprie competenze dislocando (se alla base sarà riconosciuto un progetto serio, come quello presentato qui a Modica) del personale regionale negli uffici giudiziari, sperando che ciò possa servire ad aiutare il mantenimento di Tribunali importantissimi come quello di Modica”. Il presidente del consiglio comunale, Carmelo Scarso, ha presentato il progetto della Cittadella della Giustizia, che comprende il Tribunale, il Palazasi, il nuovo centro sociale e un parcheggio con quasi 500 posti auto oltre a quelli riservati a magistrati e personale”.

Non siamo delusi dei risultati della tavola rotonda, riteniamo che ci siano i presupposti per potere trattare”. Il presidente dell’Ordine Forense di Modica, Ignazio Galfo, è moderatamente fiducioso giacchè il sottosegretario non ha definitivamente chiuso le porte. “Ho fornito dei dati – aggiunge Galfo – che mettono in evidenza la grande efficienza del Tribunale di Modica se messi a confronto con quelli contenuti nella relazione dello scorso 27 dicembre del primo Presidente della Corte di Cassazione. I nostri dati dimostrano che anche sotto l’aspetto dell’efficienza e dell’effettiva erogazione dei servizi Modica si distingue addirittura in campo nazionale. L’avvocato Antonio Borrometi non si esime da qualche polemica. “ Vorrei fare capire agli estremisti delle soppressioni ad ogni costo – dice – che occorre prestare molta attenzione leggendo la Legge Delega sulle soppressioni e non si deve arrivare a conclusioni affrettate. La legge parla d’altro. La legge non dice assolutamente che i Tribunali che non hanno sede in capoluogo di provincia devono essere assolutamente soppressi”. Il presidente del consiglio comunale, Carmelo Scarso: “Abbiamo dati e strutture che ci consentono di sfidare il Ministero. E’ impensabile che, ancorché ci sia una Legge delega, questa sia affrontata allo stesso modo della Lombardia, del Friuli dove le realtà sono decisamente di altro tipo”.

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