La parità di genere tra mozioni e diritti

L’articolo 3 , 117 e 51 della Costituzione sanciscono la parità di genere, ma ancora oggi è necessario affermarla, in quanto non viene applicata nella sua specificità.
Al Congresso Regionale dell’Udc, che si è svolto a Palermo lo scorso 30 marzo, noi donne dell’UDC abbiamo presentato una mozione per la doppia preferenza alle prossime elezioni regionali, come ha fatto la Regione Campania e Regione Val d’Aosta, che dovrà passare dalla Segreteria del Partito.
Ci si chiede perchè ancora nel 2012 bisogna essere costretti a fare delle mozioni quando già esistono i diritti. Crediamo che basterebbe applicare gli articoli, ma le lotte devono essere fatte, in quanto si ritiene necessario educare alla parità e diversità.
Ci si critica che le donne difficilmente vogliono candidarsi, e questo è vero, se pensiamo che quando ci candidiamo non siamo generalmente appoggiate, e che dobbiamo dimostrare le nostre competenze e le nostre differenze con forza e, a volte, in modo spopositato: per gli uomini la situazione è diversa. La qualità della politica vuole preparazione e competenza, ma queste sono richieste agli uomin? Non crediamo che le cose vadano alla stessa maniera, vista la realtà vigente.
Le donne, comunque, mettono in atto la politica dei contenuti e non delle forme e, generalmente, credono nella competenza, ma quanti sono i casi in cui per gli uomini, a parte qualche esempio, non valgono questi comportamenti, o sono relegati nelle parole ma non nei fatti.
Si auspica,tuttavia, che quanto detto venga accettato e messo in pratica anche dagli altri partiti.

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