Maganuco (Modica): “Zena” tra musica e poesia

Con vis teatrale di grande raffinatezza ha vestito i panni della malinconia e dell’ironia, della sensualità e della nostalgia, rendendo omaggio alla città di Genova e a quegli autori per i quali è stato coniato il termine “cantautore”. Autori che molto spesso, a buon diritto, hanno trovato spazio tra le pagine delle antologie di letteratura italiana.

Accompagnata alla fisarmonica da Thomas Sinigaglia, Anna Maria Castelli ha portato sul palco del Mono Beach Club di Marina di Modica, venerdì 30 marzo, un’interpretazione personale e carismatica di brani che appartengono al patrimonio culturale ed emozionale di tutti e hanno come denominatore comune un legame con la Città della Lanterna.
“Genova” è appunto il nome del progetto, presentato con successo in quaranta paesi del mondo. Il concerto si apre con uno sguardo sulla città, descritta da chi genovese non è. “Genova per noi” di Paolo Conte, astigiano di nascita, ma vicino agli umori di Zena e della sua scuola di cantautori, dà il via al viaggio musicale tra mare e caruggi.
Viaggio che prosegue – per citare solo alcuni brani in scaletta – con “Ma se ghe pensu” di Bruno Lauzi, “Senza fine” di Gino Paoli, “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco, “Bocca di Rosa”, “Dolcenera” e “Creuza de ma”di Fabrizio De Andrè, “Il bacio sulla bocca” di Ivano Fossati, “Bartali” e “Via con me” ancora di Paolo Conte.

Tra le mani di Thomas Sinigaglia la fisarmonica non si risparmia. Mantice, tasti e bottoni, tutto vibra e tutto suona tessendo un tappeto di note sul quale la voce di Anna Maria Castelli si libra conquistando la platea. “Vi salutiamo con un brano che è di buon auspicio”: ed ecco le prime note di “Arrivederci” di Umberto Bindi. Il concerto si chiude tra gli applausi e, al momento del bis, dal pubblico arriva la richiesta di un brano dal repertorio francese della cantattrice. Tra improvvisazione e interpretazione a cappella, assecondando la richiesta, Anna Maria Castelli intona “Ne me quitte pas” e “Ma vie en rose”. Poi si cambia ancora repertorio ed è la volta di Astor Piazzolla e del suo “Oblivion”. Il concerto si chiude davvero e il guestbook del Mono Beach Club si fregia di due firme importanti del panorama musicale italiano.

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