C’ERA UNA VOLTA LA POLITICA ED IL RECIPROCO RISPETTO TRA GLI ADDETTI. La riflessione di Ballarò

Gli uomini politici del nostro Paese non hanno mai mancato di ricordarci quanto l’arte del governare o comunque di occuparsi di politica a qualsiasi livello fosse litigiosa.
Non può tuttavia non rilevarsi come negli ultimi tempi chi si occupa di questa materia, sia sempre più entrato in un tunnel che predilige la denigrazione, l’aggressione verbale dei colleghi di diverso schieramento, l’utilizzo d’una terminologia certamente non consona a chi è stato delegato a rappresentarci civilmente e democraticamente ma non certo a mostrare quanto sia capace di spettacolarizzare il confronto con gli altri.
Questo degrado del confronto politico che ha i suoi massimi rappresentanti negli uomini più rappresentativi delle Istituzioni e nei soggetti politici più affermati, ha purtroppo fatto scuola a coloro che localmente sono impegnati in politica, allargando sempre più uno scenario di squallore culturale dal quale si evince la scarsità d’idee e progetti politici, al punto di fare rimpiangere la vecchia politica, con tutti i limiti che essa ha manifestato, ma almeno era rispettosa nel confronto dialettico con gli altri, ancorchè avversari politici.
Stupisce ancor di più che con crescente frequenza, di questa cattiva abitudine siano colpiti non personaggi che si trovano in politica senza che loro stessi ne conoscano la ragione, ma uomini che per cultura, per lunga esperienza politica, dovrebbero ripudiare certe condotte che dequalificano la politica più di quanto non ne abbia bisogno e deludono i cittadini che sempre più numerosi condannano questo modo di confronto politico aggressivo e controproducente per gli interessi della collettività.
Sarebbe pertanto auspicabile che si cominciasse ad avere rispetto nell’ambito del confronto a cui sono chiamati i politici, evitando di teatralizzare ogni aspetto politico, per divertirci, preferiamo andare al teatro o al cinema per un film comico.

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