Incontri a luci rosse e ricatti. Modica, parla la vittima

E’ durato oltre due ore l’esame della parte offesa nel processo sul cosiddetto, sexygate in corso davanti al collegio penale del Tribunale(Antongiulio Maggiore, presidente, Elio Manenti e Francesco Chiavegatti, a latere). Oltre centoventi minuti di domande e risposte tra il pubblico ministero, Gaetano Scollo, e la parte civile, Guglielmo Piccione, l’imprenditore sciclitano che fece scattare l’inchiesta e gli arresti delle tre persone coinvolte, i fratelli Bruno e Massimo Arrabito, 52 e 45 anni, in atto ai domiciliari, difesi dagli avvocati Carmelo Ruta e Ignazio Galfo, arrestati in luglio per estorsione aggravata e continuata in concorso con lo sciclitano Francesco Statello, 49 anni, già condannato a quattro anni e quattro mesi di carcere dal Gup. Piccione è apparso molto cauto, ha ammesso di avere pagato delle somme ma non è apparso molto chiaro nel mettere in correlazione soldi e donne. Ha detto che le registrazioni in suo possesso riguardo gli incontri amorosi che sarebbero avvenuti a casa di Bruno Arrabito li aveva distrutti. I tre erano stati arrestati dalla Guardia di Finanza perchè implicati nella vicenda a luci rosse che vedrebbe coinvolte un paio di “escort” modicane. Secondo l’accusa, all’imprenditore sarebbero stati proposti incontri sessuali poi ripresi con una telecamera. La vittima era stata ripresa insieme a una donna, in intimità, nella casa di Arrabito. La Guardia di Finanza fermò per primo Massimo Arrabito dopo essersi incontrato con il querelante in una stazione di servizio di Scicli per incassare tremila euro. A casa di Bruno Arrabito fu trovata la videocamera ancora con immagini in memoria dell’incontro sessuale e altro DVD. La donna coinvolta aveva confermato i fatti, anche se la parte offesa ha fatto riferimento a rapporti con più di una donna. A Statello fu sequestrato un computer dal quale aveva fatto vedere le immagini hard. L’escussione di Piccione non è stata ancora conclusa. Il Collegio, infatti, ha deciso di dedicare un’altra udienza per il controesame dei difensori fissata al 13 giugno. Il 27 giugno, poi, sarà la volta dei testi della difesa. Il processo si celebra con il giudizio immediato. E’ utile ricordare che il Gip aveva convalidato l’arresto di Massimo Arrabito perchè colto nella flagranza del reato, ma non aveva convalidato quello del fratello e di Statello anche se li aveva tenuti in carcere. Gli Arrabito avrebbero organizzato incontri hard tra lo sciclitano e una procace donna modicana di 45 anni, architettando il ricatto. Le somme richieste dall’escort variavano dalle 150 alle 200 euro.

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