Usura a Pozzallo. Uno degli imputati è in coma, posizione stralciata. In aula parla il comandante stazione carabinieri

Uno degli imputati, il pozzallese Giorgio Civello, da un mese e mezzo è in coma e per questo i giudici del Tribunale di Modica(Maggiore, Manenti, Chiavegatti) hanno stralciato la sua posizione e sospeso il processo a suo carico fino al prossimo 10 ottobre, nominando un perito per accertare le condizioni. Si tratta del processo contro i fratelli Salvatore e Giorgio Civello, 65 e 57 anni, accusati di usura aggravata, minacce ed estorsione aggravata in concorso, difesi dagli avvocati Carmelo Scarso ed Enrico Platania, e Giuseppe Iemmolo, bancario, per concorso nell’attività di usura, difeso dagli avvocati Scarso e Gianluca Gulino. Salvatore Civello comparso in stato di detenzione, risponde, anche, di detenzione illegale d’arma da fuoco. I suoi difensori hanno chiesto la scarcerazione perchè sofferente di una grave malattia agli occhi. Otto sono le parti civili, quattro con l’avvocato Enzo Galazzo, due con l’avvocato Luca Cottone e due, tra cui l’associazione anti-racket di Rosolini, con l’avvocato Antonio Mirone. Chiamata come responsabile civile la Banca Agricola Popolare di Ragusa attraverso l’avvocato Carmelo Di Paola. Lo scorso mese di giugno i Civello furono arrestati per attività usuraria perchè avrebbero applicato interessi su base annua dal duecento al milleduecento per cento, contando sull’intermediazione di Iemmolo, direttore della filiale di Pozzallo dell’istituto di credito. L’indagine, secondo quanto ha raccontato il comandante della stazione carabinieri di Pozzallo, Antonello Spadaro, era scattata il 27 gennaio 2010 sulla scorta di una querela che aveva permesso di individuare i testi indicati, Virginia Burrafato e Pietro Guarrella, gestori del pub “U salaturi”, nel 2008. Una delle parti offese registrò suoi contatti con Civello e forni il supporto magnetico(cd) con quattro conversazioni. La prossima udienza è stata fissata al 27 giugno.

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