Ragusa, caso Licciardi. Gli Ispettori del Lavoro: “La Cgil paghi 77 mila euro”

Il caso Cgil-Romina Licciardi continua a registrare nuovi capitoli. Mentre, infatti, va avanti la vicenda giudiziaria dopo il licenziamento della donna che aveva denunciato tentativi di violenza sessuale da parte di un esponente del sindacato, l’organismo di tutela impone ora il versamento dei contributi omessi: 77 mila euro. In sostanza la Licciardi si è aggiudicata il primo round di una vicenda ancora lunga e che farà parlare tanto. L’ispettorato vuole vederci chiaro e intanto ha deciso che c’è stata una retribuizione ridotta alla dipendente. La Cgil dovrà produrre documenti sul caso.

Specificatamente l’Ispettorato Provinciale del lavoro di Ragusa ha concluso gli accertamenti dovuti accertando quanto dalla Licciardi denunciato e nello specifico che:
” La Camera del lavoro di Ragusa ha occupato alle dipendenze nel periodo ottobre 1998 all’aprile 2010,in qualita’ di impiegata livello C/E fino al settembre 2002 e impiegata livello C/B dall’ottobre 2002 a seguito della elezione della stessa a Segretario provinciale con delega alle politiche di genere la Sig.ra Licciardi Romina.
La stessa ha svolto le mansioni previste dall’8 livello del regolamento Cgil fino a settembre 2002,mentre dall’ottobre 2002 ha svolto le mansioni di addetta alle politiche del lavoro e alle politiche di genere.
La predetta lavoratrice a partire dal luglio 2004 e’ stata posta in aspettativa non retribuita in quato nominata dalla Cgil Consigliera di pari opportunita’ per la provincia di Ragusa, mansioni che ha svolto fino all’agosto 2009 e successivamente.Terminato il periodo di aspettativa la Licciardi e’ rientrata a prestare la propria attivita’ presso gli uffici della Cgil lavorando per circa 10 giorni e rimanendo assente per malattia fino alla fine del mese di marzo del 2010.
Alla predetta Liccciardi, la Cgil Camera del lavoro di Ragusa ha corrisposto la retribuzione riportata sui prospetti paga alla stessa consegnati. Detta retribuzione in relazione alle mansioni svolte dalla lavoratrice risulta inferiore a quella prevista dai regolamenti delle strutture Cgil.
La differenza di retribuzione tra quella registrata, corrisposta e assoggettata a contribuzione e quella dovuta secondo i regolamenti sopra indicati è stata quantificata in 5.056 euro per l’anno 1998; 21.393 euro per l’anno 1999, 15.773 euro per l’anno 2000; 6561 euro per l’anno 2001, 8557 euro per l’anno 2002, 6716 euro per l’anno 2003, 2571 euro per l’anno 2004, 4209 euro per l’anno 2009; 6299 euro per l’anno 2010, per un totale, appunto, di 77.135 euro al netto di rivalutazione monetaria e interessi legali. Inoltre la Cgil di Ragusa e’ stata diffidata a dimostrare di avere corrisposto il trf e le indennita’ dovute alla cessazione del rapporto di lavoro. Il 21 marzo 2012 l’Ispettorato del lavoro di Ragusa ha provveduto, a conclusione dell’accertamento effettuato, ad adottare a carico della Cgil Camera del lavoro di Ragusa e del responsabile pro tempore i provvedimenti di competenza per i periodi di lavoro accertati e prestati dall’ottobre 1998 all’aprile 2010. Infine il 21 marzo scorso l’Ispettorato del lavoro di Ragusa ha trasmesso copia del verbale di accertamento all’Inps per il recupero dei contributi omessi.”
Per quanto accertato dal competente Ispettorato del lavoro(la stessa istituzione cui la Cgil si rivolge normalmente a tutela dei lavoratori al fine di accertare violazioni normative, contrattuali e crediti da lavoro)e non avendo avuto a tutt’oggi nessun riscontro circa i crediti da lavoro certi ed esigibili da me vantati e non opposti dalla Cgil di Ragusa nei termini fissati in diffida dall’Ispettorato del lavoro.

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