Ferrovie, un sit in per difendere la tratta iblea

I “fedelissimi del treno” difendono la tratta iblea, dicendo assolutamente no alla dismissione e si, invece, ad un rilevante potenziamento.
E’ per queste ragioni che si e’ svolto sabato mattina, “l’assalto al treno” sulla Sicli-Modica-Ragusa, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza strategica e vitale della tratta.
In un territorio, quale quello Ibleo, in cui il trasporto avviene esclusivamente sul gommato, un potenziamento del tratto ferroviario contribuirebbe ad una maggiore sicurezza in termini di incidenti, spesso mortali, ed ad un minore impatto ambientale dei gas di scarico.
“Purtroppo nessuno utilizza più lo scalo di Modica per il trasporto merci e lo stato in cui versa e’ di abbandono. – affermano dal Comitato Pro Ferrovia – pensare alla ferrovia e’ come pensare ad un corpo malato e malandato che non ha possibilità di ripresa. Anche i lavoratori vivono questo stato di difficoltà, essendo costretti a continui spostamenti e trasferimenti. In questo momento non si intravede nessuna nuova assunzione ne’ nessuna speranza di miglioramento. Siamo costretti a constatare la lenta agonia mortale della tratta ferroviaria, la perdita di circa 600 posti di lavoro, per cui, al contrario, un potenziamento ne vedrebbe la totale conservazione.
Lo sviluppo economico e turistico – continuano ancora i sostenitori del potenziamento ferroviario – e’ fortemente legato ad un trasporto con le rotaie, moderno ed efficiente che si configuri armonicamente, con le infrastrutture gia’ realizzato, come il Porto di Pozzallo, e quelle in via di definizione, come l’Aeroporto di Comiso.
Non ci può essere incremento di presenze turistiche se non vi e’ la possibilità di raggiungere facilmente i luoghi da visitare. Con il treno potremmo diminuire gli esborsi per i turisti ed i cittadini, permettendone una migliore possibilità di spostamento, rispetto ai pullman o ai mezzi privati”.

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