RAGUSA. Arrestato dalla Polizia un romeno per tentata estorsione e lesioni personali aggravate in concorso, in danno di una connazionale.

Il personale della Polizia di Frontiera di Trieste, che ha operato in stretta sinergia con personale della 3^ sezione Squadra Mobile di Ragusa, ha tratto in arresto Marian Mustafà,  34 enne, in esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, responsabile di tentata estorsione in concorso con altri connazionali, lesioni personali aggravate in danno di una connazionale di 33 anni, anch’essa a Ragusa, ex moglie del fratello dell’arrestato.
Gli esiti investigativi forniti dalla sezione «specializzata» della Squadra Mobile, sono stati posti a fondamento della misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni,  su richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa Claudia Maone. Nello specifico le indagini poste in essere dalla sezione, sotto il coordinamento della predetta A.G., hanno permesso di scandagliare meglio la vita

dell’arrestato, come pure della vittima, peraltro moglie separata del di lui fratello. La vita di costei infatti di recente era caratterizzata da una impressionante sequenza di azioni poste in essere dall’arrestato, consistenti in minacce, atti persecutori ed aggressioni fisiche, alcune delle quali finalizzate ad estorcere la somma di denaro di duemila euro.

L’ arresto segue quello del fratello di Marian, Nicolae Mustafà, tratto in arresto per i medesimi reati lo scorso 9 novembre

L’azione investigativa che ha portato all’arresto del romeno dimostra come la Polizia di Stato sia quotidianamente al fianco dei cittadini ed in particolare delle fasce più deboli e delle donne che denunciano questi crimini odiosi che feriscono il corpo e l’anima di chi li subisce. Gli operatori di polizia della sezione specializzata di questa Squadra Mobile appurano di volta in volta come gli episodi di violenza sulla persona, sono molto spesso conseguenza di una errata cultura che molti soggetti provenienti dalle aree balcaniche o dell’est europeo riservano verso le donne a cui occorre richiamare con determinazione tutta la nostra comunità a da cui bisogna ripartire per contrastare sul nascere ogni episodio di sopraffazione contro le stesse.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Trieste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

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