L’onorevole Riccardo Minardo chiede intervento urgente per paventata chiusura reparto dialisi del Maggiore di Modica.

La paventata chiusura da martedì prossimo del reparto dialisi dell’ospedale Maggiore di Modica sta giustamente suscitando una forte preoccupazione e allarme tra i dializzati, i quali dovranno subire la chiusura di un reparto che per loro rappresenta la sopravvivenza con l’aggravante che questo comporterà enormi disagi in quanto dovranno rivolgersi ad altre strutture della provincia. A denunciare l’accaduto è l’onorevole Riccardo Minardo indirizzando una lettera al Manager dell’ASP 7 Ettore Gilotta.
E’ oltremodo illogico, chiudere un reparto, nuovissimo, tecnologicamente all’avanguardia, diretto da validi professionisti, solo perché non può essere garantito il servizio delle pulizie per mancanza di personale, carenza che sta mettendo in difficoltà tutto l’ospedale con il rischio della chiusura di altri reparti che contano di una vasta utenza proveniente da tutto il comprensorio.
Alla luce delle serie lamentele e preoccupazioni degli utenti e delle loro famiglie e naturalmente di tutto il personale che lavora nel suddetto reparto, prosegue Riccardo Minardo nella lettera a Gilotta, è urgente provvedere alla soluzione immediata del problema ed evitare di suscitare allarmismi che creano ulteriori preoccupazioni in questi particolari utenti che purtroppo per la maggior parte della loro vita sono costretti a sottoporsi al trattamento della dialisi, senza parlare poi di eventuali emergenze per le quali la dialisi rappresenta il salvavita. Un’immediata soluzione al problema non solo non mette a rischio la chiusura di reparti importanti ma si danno risposte a tante persone che attendono un’occupazione, come ad esempio ausiliari e pulizieri, con un sistema che possa far lavorare tutti.
Dobbiamo operare per una sanità pronta, efficace ed igienicamente perfetta, sono questi i presupposti per non fare allontanare il cittadino dal servizio sanitario pubblico, perché in questo modo si sente abbandonato e vede non garantito il suo diritto alla salute.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa