Ragusa, Italia dei valori: “ tra forchetta e porchetta, agnelli, pecorelle e Buon Pastore”

Ad appena due mesi esatti dal pagamento della prima rata dell’Imu, Imposta Comunale sugli immobili, (che tanto peserà sulle tasche dei cittadini), in attesa ancora che l’assessore al bilancio decida quali aliquote verranno applicate agli immobili dei cittadini ragusani, e dopo aver aumentato negli ultimi anni e negli ultimi mesi qualunque tipo di tributo, dalla retta per gli asili nido al trasporto pubblico scolastico, dai passi carrabili al balzello per l’espurgo pozzi neri, dalla Tosap alle strisce blu, dai servizi cimiteriali all’imposta di pubblicità, etc…, non credevamo possibile che il nostro sindaco potesse pensare ad aumentare ulteriormente la tassazione comunale. Dobbiamo riconoscere che Di Pasquale ha superato ogni nostra immaginazione!
Italia dei Valori di Ragusa aveva dettagliato, ad aprile 2011, tutto ciò che il sindaco, Nello Di Pasquale, aveva promesso nel 2006 e qual era la realtà nel 2011 fuori dalla propaganda dei 5 anni di mandato e, in un capitolo ad hoc, denominato “bilancio” avevamo spiegato che l’addizionale comunale che dal 2005 aveva subito un aumento del 644,2 % aveva fatto diventare Ragusa il secondo capoluogo dopo Perugia più caro d’Italia e tutto questo mentre comuni, a cominciare da Lodi avevano diminuito le tasse del 42 % (fonte “Sole 24 ore” del marzo 2011). Già nel 2008, sempre il “Sole 24 ore” riportava su Ragusa un aumento del prelievo pro-capite dell’80% in più rispetto al 2005. L’Ici era cresciuta del 56%, la Tarsu del 59% sempre rispetto al 2005 e l’imposta sulla pubblicità del 65%. L’addizionale comunale sull’energia elettrica del 13%. Tutti aumenti che hanno portato ad una tosatura a zero, quasi fossero pecore, dei cittadini ragusani.
Ancora non contento degli aumenti il sindaco “pifferaio” (come avevamo avuto modo di definirlo nel 2006) nei mesi scorsi ha anche introdotto il “pedaggio” per chi viene a Ragusa. L’altra odiosa “tassa di soggiorno”.
“Come tasse sembrava che non mancasse più nulla – dice Idv – .Ed invece no, in modo del tutto sconsiderato, “il nostro” sindaco , non tenendo assolutamente conto del drammatico momento economico che stanno vivendo anche i cittadini ragusani a causa del governo che lui ha sostenuto, invece di recuperare l’Ici non pagata (vedi ICI non pagata dai costruttori sui 2.100.000 mq di terreni agricoli divenuti edificabili) o tutte le sanzioni e penalità previste e non pagate per il mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata oppure il canone idrico non riscosso per più di tre milioni di euro, cosa fa il Sindaco delle tasse ? aumenta ancora le aliquote dell’addizionale comunale portandole al livello massimo previsto dalla legge per gli scaglioni IRPEF: 0,70 sopra i 15.000, 0,75 sopra i 28.000,00 e 0,80% oltre i 75.000,00 €.

L’addizionale comunale, che si aggiunge a quella Regionale, colpirà indistintamente, fatti salvi i redditi inferiori ai €. 10.000,00, tutte le categorie di reddito: dal lavoratore dipendente al pensionato, dall’artigiano al lavoratore autonomo, ed anche al commerciante di via Roma, se nel frattempo non avrà chiuso.
Ma il “nostro sindaco” quando si tratta di tosare i “babbi” cittadini ragusani, da “buon pastore” più che a fare “pascolare” pensa a fare “mescolare” le carte e grazie alla “nebbia” che lo sostiene distrae gli “agnellini” parlando di governo, regione, province, antenne, forconi, forchette, porchetta, partiti, soldi, finanziamenti e porcellum ! per gli “agnellini” che resisteranno si attende la prossima Pasqua “!

V

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