DOPO IL PASSAGGIO DEL CICLONE ATHOS, IL CONSORZIO DI BONIFICA HA ATTIVATO L’ADOZIONE DI TUTTA UNA SERIE DI SPECIALI DISPOSITIVI PER EVITARE IL RIPETERSI DI PROBLEMI ANALOGHI NELL’AREA IBLEA

Quanto accaduto con il passaggio del ciclone Athos, determinando danni immensi alle colture della provincia di Ragusa ancora in via di quantificazione, ha spinto il Consorzio di bonifica n.8 ad adottare particolari dispositivi per fare in modo che, nel caso in cui dovessero ripetersi situazioni analoghe, si provveda già ad intervenire con azioni collaudate in grado di fornire risposte specifiche. Il direttore generale del Consorzio, Giovanni Cosentini, impegnato in queste ultime settimane a valutare l’entità dei problemi che hanno colpito una parte della canalizzazione che fa capo all’ente consortile, chiarisce che, alla luce di quelle che sembrano essere a tutti gli effetti mutate condizioni climatiche, si sta cercando di tracciare un percorso in grado di prescindere i suddetti devastanti eventi atmosferici. “Non dimentichiamo – sostiene Cosentini – che il Consorzio n.8 di Ragusa nasce dalla riunificazione di tre Consorzi già presenti ed operanti da decenni sul territorio della provincia iblea ed in parte di quella limitrofa aretusea e che, per questo motivo, ha avuto modo di vedere confluite al proprio interno tutte le capacità, esperienze e professionalità maturate negli anni dagli operatori dei tre Consorzi preesistenti (Ispica, Scicli ed Acate). Una condizione che ci ha permesso, già in passato, di confrontarci e risolvere problematiche che prima sarebbero state ardue se non impossibili da affrontare da parte dei singoli precedenti tre consorzi”. Proprio perché l’obiettivo è quello di fornire servizi sempre migliori ed innovativi agli utenti, ed in questo senso essere loro più vicini, il Consorzio concentrerà ulteriore attenzione all’acquedotto rurale delle acque della diga di Santa Rosalia che l’ente consortile ha avuto affidato in gestione. &l dquo;Si tratta – continua Cosentini – di un altro tassello del mosaico che il Consorzio, durante questi anni, ha cercato di predisporre per assicurare opportune garanzie agli utenti”. La struttura riguardante la diga è composta da un impianto di potabilizzazione, suddiviso in due moduli, ciascuno con la potenzialità di potabilizzare 55 lt/sec. di acqua pervenuta dall’invaso di Santa Rosalia. L’ impianto di pompaggio, composto da tre elettropompe, solleva le acque potabili fino all’altopiano, dove vengono riversate in 4 vasche di accumulo e di compenso che hanno una capacità totale di 3.800 mc. Le condotte principali e secondarie hanno uno sviluppo di 359 km, mentre altre condotte, di avvicinamento, si sviluppano per 60 km. Ammontano a 1.500 i punti di erogazione predisposti per 3.500 utenze. Nell’area servita sono anche dislocati 120 idranti per i vigili del fuoco.

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