IL BIG KILLER: IL MELANOMA. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

Il tumore della pelle, che fa tanta paura, si chiama melanoma: è una forma di cancro che ogni anno colpisce in tutto il mondo centinaia di migliaia di casi, causando la morte di quasi duemila persone solo nel nostro Paese.
La genesi del melanoma è correlata, nella metà dei casi, a esposizioni acute e intermittenti ai raggi ultravioletti. l’attenzione di tutti noi deve essere massima proprio in questo periodo dell’anno, con l’arrivo della bella stagione.
Manager, professionisti di alto livello e dipendenti ‘da scrivania’ sembrano essere le categorie più a rischio. Il melanoma – o ‘malattia dei colletti bianchi’ – sembra avere un’incidenza maggiore, infatti, in chi lavora molte ore al chiuso e si espone al sole in modo altalenante ed eccessivo, per cercare di ottenere un’abbronzatura evidente in pochi giorni.
È dunque consigliata in ogni caso la foto protezione, ma è importante ricordare che il sole non va demonizzato: quando viene preso in maniera intelligente, evitando le ore più calde e senza provocare le scottature, porta a una maggiore produzione della vitamina D, che sembra essere un fattore protettivo. Ma conosciamolo meglio questo melanoma.
Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, cellule che producono le melanine localizzate a livello cutaneo, oppure in sedi extracutanee (occhio, orecchio interno, meningi, ecc.). L’aspetto clinico del melanoma è variabile, potendo presentarsi come una macchia perfettamente piana oppure può essere rilevata da pochi mm fino a qualche cm nella sua forma nodulare. Inoltre, può essere asimmetrico, i bordi possono essere irregolari, sfrangiati, può essere caratterizzato dalla presenza di più colori, le dimensioni possono essere superiori a 6 mm. Il melanoma può localizzarsi in ogni distretto corporeo della pelle.
Il melanoma in fase iniziale è sempre asintomatico, raramente pruriginoso, I criteri clinici più sottili per l’individuazione del melanoma maligno sono stati compendiati nella ‘regola ABCDE’: Asimmetria, irregolarità dei Bordi, variazioni del Colore, Dimensioni superiori ai 6 mm, tendenza all’Estensione.
Quando osserviamo una neoformazione pigmentata, è necessario rivolgersi al dermatologo che avvalendosi di tecniche strumentali computerizzate avanzate, basate sull’epiluminescenza, chiamata anche dermatoscopia, una tecnica non invasiva di esame microscopico in vivo, in cui la superficie cutanea è illuminata da raggi di luce incidenti obliquamente, per lo screening, il follow-up (mappatura dei nevi), potrà fare una diagnosi precoce del melanoma, e con la semplice asportazione chirurgica in anestesia locale sarà sufficiente per la guarigione clinica e una sopravvivenza pari al 100%.
Nelle fasi iniziali il melanoma può quasi sempre essere curato, ma quando il cancro si diffonde ad altri organi, come fegato, polmoni, ossa e cervello, solo 1 persona su 4 ha probabilità di essere viva dopo un anno dalla diagnosi.
Negli ultimi anni, però, la terapia del melanoma metastatico ha compiuto enormi passi avanti, ma è importante capire quanto siano importanti la prevenzione e la diagnosi precoce. Solo così possiamo combattere questa malattia e capire che attraverso controlli frequenti e tempestivi può essere diagnosticata in tempo.
E’ fondamentale, quindi, un’adeguata prevenzione, facendo controllare sistematicamente i nevi – che non sono come tatuaggi naturali sulla pelle, ma possono cambiare e modificarsi con il tempo – determinante per una corretta conoscenza del tumore.

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