CRESCE IL NUMERO DEI CITTADINI CHE CAVALCANO L’ANTIPOLITICA O DI COLORO CHE DENUNCIANO LA MALAPOLITICA? La riflessione di Ballarò

Più la morsa della crisi investe i diversi strati della società e maggiore diventa il numero di cittadini che prendono consapevolezza dei grossi guai che la classe politica dirigente ha procurato all’intera collettività per l’inadeguatezza del ruolo al quale era stata delegata, per l’incapacità mostrata nell’affrontare le problematiche del Paese, per aver pensato esclusivamente al proprio interesse personale, non disdegnando spesso di commettere gravi reati pur di perseguire i loro obiettivi, come ampiamente dimostrato da tanti fatti che quotidianamente ci vengono riportati dai mezzi d’informazione.
Sebbene però cresca il numero di coloro che con indignazione acquisiscono consapevolezza che il popolo italiano è stato per lungo tempo la vittima sacrificale di alcune migliaia di colletti bianchi che proponendosi rappresentanti del popolo per il bene comune, giunti al potere, ne hanno combinate di tutti i colori, non è raro, allorquando si parla di politica, sentire affermare che sta inopportunamente crescendo la predisposizione all’antipolitica.
Questa maggiore consapevolezza dei cittadini circa i misfatti d’una classe dirigente, deve essere interpretata come la sempre più diffusa esigenza popolare di condannare la malapolitica di cui stiamo pagando lo scotto o la voglia di accostarci all’antipolitica ?
Penso che una parte considerevole del popolo abbia sufficientemente chiaro il concetto che una società civile e democratica non possa privarsi della politica, ma non di quella che soprattutto negli ultimi decenni ha fatto scempio delle risorse del Paese, ma d’una politica concepita alla maniera aristotelica.
Se è vero questo, ne consegue che non ci sia un ricorso da parte dei cittadini all’antipolitica, piuttosto un’accresciuta voglia di denuncia di tutto ciò che all’interno della politica non va, affinchè i destinatari del messaggio possano finalmente rendersi conto che bisogna cambiare subito il modo di rappresentare il popolo.
Provare ad argomentare che nel popolo cresca la voglia di cavalcare l’antipolitica, può rendere assai più difficile il processo di rinnovamento d’una classe dirigente che ha condotto alla rovina l’intera popolazione, tranne i soliti “amici

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