Richiesta di rinvio a giudizio per i responsabili dello smaltimento illecito di rifiuti nell’area degli “ecomostri” di contrada Treppiedi a Modica

In esito ad indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio di per C.C., 71 anni, legale rappresentante della società e proprietario dell’area di cantiere di Modica in Contrada Treppiedi Nord-; S.C., 46 anni, Direttore Tecnico dell’area di cantiere anzidetta; S.P., 51 anni, e P.P., 43 anni, dipendenti dell’impresa(tutti modicani), e U.L., 52 anni, e A.V., 49 anni, sciclitani proprietari del terreno di Contrada Purromazza in territorio di Scicli. La richiesta è successiva all’abbattimento delle tre strutture in cemento armato (meglio conosciute come “ecomostri) avvenuto il 4 settembre scorso a Treppiedi Nord del Comune di Modica, che aveva prodotto diverse tonnellate di macerie che, dopo le fasi di deposito temporaneo, avrebbero dovuto essere smaltite presso impianti all’uopo autorizzati. Diversamente, in esito ad indagini della Polizia Provinciale di Ragusa, sarebbe stato accertato che la gestione dei materiali di risulta, rifiuti speciali inerti, non sarebbe avvenuta secondo le modalità di legge.
Le indagini hanno riscontrato che, dopo una prima fase di frantumazione sul posto degli inerti, quantità considerevoli di materiale uscivano dal cantiere a bordo di pesanti automezzi e, piuttosto che essere avvia-te allo smaltimento e/o recupero presso gli impianti autorizzati, venivano trasportate e scaricate su terreni agricoli siti in Contrada Purromazza nel territorio di Scicli. Qui, con l’ausilio di una pala meccanica, gli inerti venivano distribuiti sull’area agricola, compattati e spianati con grave pregiudizio non solo dell’ambiente ma anche del paesaggio, tenuto conto anche che il vasto fronte di avanzamento dei cumuli di inerti aveva già investito e inglobato diversi alberi di carrubo.

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