DALLA CELEBRAZIONE DELLA RESISTENZA PARTIGIANA ALLA CREAZIONE D’UNA GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE PER SCONFIGGERE GLI ATTUALI OPPRESSORI. La riflessione di Ballarò

Il 25 aprile si celebra il doveroso ricordo di chi lottò dalla fine del 1943 per opporsi al nazifascismo e per liberare l’Italia da un invasore straniero.
Dal sacrificio di questi uomini nacque la Repubblica italiana e l’Assemblea costituente i cui partecipanti scrissero la Costituzione, ispirata ai principi della democrazia e dell’antifascismo.
Sarebbe grave non ricordare l’enorme spargimento di sangue di migliaia di uomini ai quali si deve la democrazia che, con tutti i limiti che via via l’hanno caratterizzata per effetto di principi non certo patriottici, continua a vivere in questo Paese.
Poiché nel corso di questi settant’anni, molte cose sono cambiate in Italia e il più delle volte in peggio, penso all’opportunità d’istituire una giornata volta a trovare le soluzioni per liberarci dalla nuova oppressione che pacificamente ma senza pietà sconvolge il Paese.
Il persistente abuso della democrazia ha fatto regredire l’Italia di mezzo secolo e malgrado l’accresciuta consapevolezza dei cittadini,relativa al fatto che questo Paese si trascina sempre più verso la rovina per tutte le malefatte operate da una classe politica che non ha eguali in nessun’altra parte, come se nulla fosse, questa stessa classe, che non oso definire dirigente, fa a gara per riciclarsi con nuove sigle partitiche, come se il problema fosse il nome dello schieramento.
Il problema siete voi, la maggior parte di voi e solo se vi defilerete e darete spazio a menti più sane ed oneste, il Paese potrà risollevarsi.
Quanto di peggio potevate fare, lo avete reso possibile. Avete scippato i cittadini di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, ovvero quello di scegliere i propri rappresentanti ed ipocritamente parlate ancora di sovranità popolare; avete fatto a gara per vedere chi era più bravo a rubare di più; vi siete votate tutte quelle leggi che vi coprivano di privilegi e procuravano ricchezza ai vostri amici, per averne un ritorno di consenso; di contro, avete impoverito un Paese che se non era il primo in Europa, era sicuramente tra i primi in termini di benessere. Lo avete portato alla recessione ed ancora avete la spudoratezza di riproporvi mediante riciclo.
Mettetevi da parte, avete fatto più danni voi di quanto ne potrebbe fare un elefante in una cristalleria. Non siete più credibili e spero che il popolo sappia al più presto convenire sull’opportunità d’individuare la maniera per mandarvi a riposo, magari in un altro Paese, preferibilmente quello.

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