Inizia anche a Ragusa la rivoluzione culturale gastronomica, presentato questa mattina il “Menù D.o.s.” con prodotti di origine siciliana e c’è anche uno spazio operativo predisposto appositamente per i celiaci

Arancini con riso prodotto in Sicilia. Primo alla norma ma con pasta fatta con il grano ennese. Sono appena due delle decine di esempi che si possono portare rispetto alla creazione di un “Menù D.o.s.”, vale a dire d’origine siciliana. Una piccola, con l’auspicio che possa diventare grande, rivoluzione culturale sul piano gastronomico. L’iniziativa, presentata questa mattina per la prima volta a Ragusa, nel corso di una giornata informativa promossa dall’associazione senza fini di lucro “Nutriamo la salute” con la collaborazione dell’Ordine dei tecnologi alimentari di Sicilia e Sardegna, oltre che di E.Da. e Ininsula, opera anche su un altro interessante fronte, quello della tutela dei prodotti ortofrutticoli e ittici provenienti dalla nostra isola. “L’accordo Ue-Marocco, giusto per parlare di quello più famigerato – ha chiarito Lidia Torrisi dell’associazione “Nutriamo la salute” – penalizza, e in modo pesante, i nostri produttori. La nostra iniziativa si inserisce proprio in un contesto politico successivo a intese del genere. Con il “Menù D.o.s”., nei fatti, il ristoratore può fornire alla clientela l’opportunità di scegliere se mangiare un piatto con prodotti non siciliani oppure se aiutare, consumando un piatto con prodotti provenienti esclusivamente dalla nostra isola, i produttori siciliani nutrendosi, al contempo, di alimenti dalle qualità organolettiche eccezionali. Abbiamo già affiliato, nell’isola, alcuni locali che stanno rispondendo in maniera importante alla sollecitazione. E lo stesso intendiamo fare in provincia di Ragusa”. Una cinquantina, questa mattina, i ristoratori che hanno accolto l’invito di “Nutriamo la salute”. Ad illustrare i contenuti del progetto anche Danilo Scalone, tecnologo alimentare dello studio associato E.Da. “Per certi versi – spiega – si tratta di una iniziativa innovativa perché ci darà modo di dare una mano ai produttori in difficoltà oltre che puntare su aspetti nutrizionali di indubbio valore”. Karin Arena di “Nutriamo la salute” ha tenuto a sottolineare, poi, che “magari ogni locale, ristorante o pub che sia, propone già dei menù con prodotti siciliani solo che tutto ciò non è evidenziato nella maniera ottimale. Ci prefiggiamo di incidere anche su questo versante per fare passare un messaggio importante teso a tutelare il più possibile le produzioni di casa nostra”. Ma c’è anche un altro aspetto da porre sotto i riflettori. Il fatto che il “Menù D.o.s.” possa essere adattato ai celiaci. “Un soggetto su cento, solitamente – ha detto Gianluca Blandino, referente provinciale dell’Associazione italiana celiachia – presenta intolleranza al glutine. Nell’area iblea, i soggetti diagnosticati sono circa seicento. Ma i numeri risultano in continuo crescendo. Il Menù D.o.s. può offrire l’opportunità, con i dovuti accorgimenti, eliminando quindi il glutine, di consumare prodotti di origine siciliana. E’ un ulteriore passo in avanti rispetto alla presa di coscienza di un fenomeno che, nei prossimi anni, lo dicono le statistiche, è destinato a diventare sempre più ampio”. “Quello di oggi – ha concluso Scalone – è solo il primo passo di un’attività informativa molto più ampia che intendiamo portare avanti nei prossimi mesi per fare conoscere a tutti i benefici effetti del consumo di prodotti d’origine siciliana”.

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